I cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio il caffè. Le alte temperature stanno minacciando le piantiagioni in Etiopia, il Paese di origine della previata varietà arabica. La conferma viene da Nature Plants.
Lo studio sottolineaentro la fine del secolo tra il 40 e il 60 per cento delle aree oggi coltivate a caffè non sarà più adatta a questa coltura. Eppure, a quanto pare, una soluzione ci sarebbe. gli scienziati dicono che sarebbe necessario a questo punto spostare le piantagioni ed implementare le misure necessarie per la conservazione delle foreste. Misure che potrebbero addirittura quadruplicare la produzione di caffè.
Cambiamento climatico, caffè a rischio
Il caffè è una risorsa per la stessa Etiopia: il caffè dà sostentamento a circa 15 milioni di persone (il 16% della popolazione) e genera un quarto dei proventi delle esportazioni del Paese. Purtroppo, proprio il riscadlamento globale, i cambiamenti climatici a questo connesso stanno causando la perdita progressiva delle piantagioni con la diminuzione delle piogge che incideranno in modo determinante sulla produzione e sull’economia del Paese. Senza interventi, il rischio è che più della metù dei terreni non potrà più produrre la famosa e pregiata varietà arabica.
I ricercatori, guidati dal professor Justin Moat dell’Università di Nottingham, hanno lanciato l’allarme. Anche se hanno proposto delle soluzioni quali: il trasferimento massivo delle piantagioni più in alto, ad altitudini compatibili con le piante. Insomma, dove c’è più fresco. Questo spostamento potrebbe addirittura potenziare la produzione. Certo, spostare intere piantagioni di caffè non è cosa semplice. Si tratta di un impegno importante proprio perché comporta uno spostamento di risorse massivo. In milioni di agricoltori dovrebbero trasferirsi, senza contare che – sottolineano i ricercatori – questo non frenerebbe comunque i danni causati dal riscaldamento globale.
Cambiamento climatico, le alte temperature uccidono i fiori del caffè
Del resto, altre ricerche hanno sottolineato le conseguenze del cambiamento climatico proprio sul caffè. Il calore che rende perfetto il caffè al bar può essere deleterio se va a colpire la pianta da cui il caffè trae origine. Se esposta allo stress delle alte temperature, infatti, la pianta del caffè può diventare incapace di produrre fiori e frutti spiegano i ricercatori dell’università statale dell’Oregon, che hanno appunto analizzato gli effetti delle ondate di calore sulle piantagioni.
Gli esperti hanno preso in esame la coffea arabica, la specie di pianta da cui deriva il 65% del caffè consumato nel mondo, che ammonta nel complesso a oltre 9mila tonnellate all’anno. La pianta cresce in 80 Paesi dell’area tropicale.
Esponendo le piante a brevi ondate di calore – da 45 e 90 minuti a una temperatura di 48 gradi – gli studiosi hanno misurato gli effetti e il tempo necessario alle foglie per riprendersi dallo stress termico.
Stando ai risultati, le foglie più giovani hanno mostrato tempi di recupero particolarmente lenti rispetto alle foglie mature. Soprattutto, nessuna delle piante sottoposte alle ondate di calore ha prodotto fiori e frutti. “Nessuna fioritura significa nessuna riproduzione, e quindi nessun frutto, il che è devastante per un coltivatore”, sottolineano i ricercatori.
Cambiamento climatico, caldo stressante per piante
“Il caldo è molto stressante per le piante e spesso è associato alla siccità. Tuttavia, – osservano – nelle regioni in cui cresce il caffè può non essere solo caldo e secco, ma anche caldo e umido. Per questo nella ricerca abbiamo voluto isolare gli effetti del solo calore”, spiegano.
Ed è, dunque, proprio il cambiamento climatico a determinare devastanti conseguenze. Se non si prone un freno, addio anche al caffè.