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Calci, pugni e colpi di testa in Cile

Il 30 maggio 1962 iniziano i Mondiali di Calcio che si svolgono in Cile destinati a restare nella storia del calcio, oltre che per la splendida vittoria del Brasile, per l’incontro tra i padroni di casa e l’Italia divenuto uno dei più violenti mai visti sui campi da gioco.

Una spirale di violenza

Calci, pugni e provocazioni caratterizzano l’impostazione della partita da parte dei cileni, mentre l’arbitro tollera senza battere ciglio la spirale di violenza della squadra di casa e penalizza le reazioni degli azzurri con due espulsioni. L’italiano Maschio, insultato dall’inizio alla fine della partita come traditore per aver rinnegato le sue origini sudamericane, resta in campo per tutto l’incontro con il setto nasale fratturato.

L’arbitro Aston

Nonostante Aston fosse uno degli arbitri più celebri e abili dell’epoca, il suo arbitraggio in questa partita venne in seguito ricordato soprattutto per gli errori e le sviste che condizionarono il risultato e contribuirono alla fama negativa dell’incontro. Lui stesso disse «Non stavo arbitrando una partita di calcio, facevo il giudice in un conflitto militare». Il commentatore inglese David Coleman, presentando la telecronaca registrata della partita la presentò così: «Buon pomeriggio. L’incontro a cui state per assistere è l’esibizione di calcio più stupida, spaventosa, sgradevole e vergognosa, verosimilmente, nella storia di questo sport».

 

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