Home C'era una volta Buster Brown, quello di “Fannie Mae”

Buster Brown, quello di “Fannie Mae”

SHARE

Il 31 gennaio 1976 a Brooklyn, New York, muore il bluesman Buster Brown, armonicista di grande talento.

Gli inizi nei Club

Nato a Cordele, in Georgia, il 15 agosto 1911 Buster inizia a suonare occasionalmente durante gli anni Trenta in vari club della sua zona. Nello stesso periodo registra anche i suoi primi brani. Nel 1943 partecipa al Fort Valley State Folk Festival in Georgia durante il quale registra i brani War Song e I’m Gonna Make You Happy per l’archivio di musica folk della Library of Congress.

Il successo discografico

Trasferitosi a New York verso la metà degli anni Cinquanta, registra nel 1959 per la Fire con Jimmy Spruill e l’anno dopo come B. Brown & His Rockin’ McVoots realizza la versione su disco di Fannie Mae, il suo brano più famoso che entra di prepotenza nella classifica dei dischi più venduti. Ottiene poi altri successi discografici con il suo remake di Is You Is or Is You Ain’t My Baby di Louis e con Sugar Babe.  “. Durante gli anni Sessanta si esibisce in vari club di New York e di Chicago. Nel 1973 torna nelle classifiche quando la sua canzone Fannie Mae viene inclusa nella colonna sonora del film “American Graffiti”.

 

Previous articleOrticolario 2025, il giardino come luogo di sperimentazione
Next articleVacanze in montagna, l’82% sceglie mete nazionali
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".