Home C'era una volta Bunk Johnson, una tromba leggendaria

Bunk Johnson, una tromba leggendaria

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Il 27 dicembre 1879 a New Orleans, in Louisiana nasce il trombettista Bunk Johnson, il cui vero nome è William Geary Johnson.

Una leggenda del jazz

Bunk è una tromba leggendaria della storia del jazz per aver fatto parte di alcuni gruppi legati al mito e alla leggenda di questa musica Nel 1894 entra a far parte della orchestra di Adam Oliver, con cui resta a lungo anche se non in modo esclusivo. Con un gruppo di minstrels Bunk si spinge fino a New York nel 1903 e poi a Dallas e a San Francisco, prima di rientrare a New Orleans e far parte della Superior Band e successivamente della Eagle Band negli anni compresi fra il 1905 e il 1914. La perdita dello strumento e dei denti lo convince a smettere.

La riscoperta e il successo

Riscoperto e rivalutato nel 1942, dopo aver ottenuto l’indispensabile dentiera che gli consente di riprendere a suonare diventa rapidamente una stella del revival dello stile New Orleans, che in quegli anni rappresenta anche un grosso affare commerciale. Con i vecchi amici George Lewis, Jim Robinson, Baby Dodds, Lawrence Marrero, insieme ad altri nomi meno noti della New Orleans dell’epoca del pionierismo, riprende a incidere e a suonare, anche con strumentisti importanti come Sidney Bechet, con il quale si esibisce a lungo a Boston. Nel settembre del 1945 suona a New York, allo Stuyvesant Casino, in varie formazioni, ma sempre in condizioni più precarie, a causa di vari malanni fisici e per l’enorme fatica che evidenzia quando deve soffiare con più forza nello strumento. Per uno scherzo del destino Bunk Johnson deve la sua notorietà non tanto al periodo epico, e certamente migliore della sua carriera, quanto piuttosto a quella New Orleans Renaissance che lo riporta dopo tanti anni di silenzio in una sala d’incisione a riprendere il filo interrotto del suo discorso musicale. Muore a New Iberia, in Louisiana, il 7 luglio 1949.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".