Home C'era una volta Buddy Clark, un contrabbasso e un grande arrangiatore

Buddy Clark, un contrabbasso e un grande arrangiatore

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Il 10 luglio 1929 nasce a Kenosha, nel Wisconsin, il contrabbassista Walter Clark Jr., più conosciuto come Buddy Clark e da non confondere con l’omonimo cantante, deceduto nel 1949.

Gli studi a Chicago

Buddy inizia a studiare il pianoforte, il contrabbasso e il trombone fin da piccolo. Dal 1948 al 1949 studia al Chicago Musical College e, sempre a Chicago, ottiene i primi ingaggi professionali. Suona inizialmente con il sassofonista Bud Freeman e, in seguito, con il trombonista e arrangiatore Bill Russo. Dal 1951 al 1954 entra nell’orchestra di Tex Beneke. Si trasferisce poi in California, dove inizialmente collabora con il trombonista Bob Brookmeyer e con il pianista Kenny Drew. Tra il 1955 e il 1956 suona con l’orchestra di Les Brown. Sempre nel 1956 accompagna Peggy Lee e fa parte del trio del vibrafonista Red Norvo. Nel 1957 collabora con il sassofonista Dave Pell e inizia una intensa attività come session man e arrangiatore. Nel 1958 collabora con il sassofonista Med Flory. Suona poi con Bill Holman, Marty Paich, Jimmy Giuffre e Lee Konitz.

I Supersax e l’incidente

Durante gli anni Sessanta Clark lavora soprattutto nel campo dell’arrangiamento e della composizione, esibendosi solo occasionalmente con il gruppo di Peggy Lee. Nel 1972 fonda, insieme a Med Flory, il gruppo Supersax, un ensemble di improvvisatori dedito, inizialmente, alla esecuzione di armonizzazioni e arrangiamenti degli “a solo” di Charlie Parker. Per questo gruppo Clark scrive un ampio numero di arrangiamenti, mostrando un’indubbia facilità di scrittura e una inventiva assai fertile e felice. Nonostante l’impegno con Supersax continua la sua attività di session man, esibendosi tra l’altro in numerosi programmi televisivi. Nel 1975 abbandona il gruppo intenzionato a dedicarsi esclusivamente al lavoro di arrangiatore e compositore. Nel 1976 un incidente gli immobilizza parzialmente una mano, impedendogli soprattutto di continuare a suonare il proprio strumento. Muore l’8 giugno 1999.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".