Il 4 marzo 1941 nasce a Meldola di Forlì, la cantante Bruna Lelli, per oltre mezzo secolo protagonista del pop e del liscio italiano.
Il debutto con Angelini
Dopo aver iniziato a cantare nelle balere della sua regione, nel 1957 vince la prima edizione del Concorso per Voci Nuove di Castrocaro ed entra per qualche tempo a far parte, come cantante fissa, dell’Orchestra Angelini. Nel 1961 si impone alla Sei Giorni della Canzone cantando Un whisky e un blues e viene scelta poi da Mike Bongiorno come valletta per il programma “La fiera dei sogni”, continuando comunque l’attività di cantante. Nel 1962 partecipa al Festival di Sanremo interpretando, in coppia con Nunzio Gallo, L’ultimo pezzo di terra senza riuscire a entrare in finale. L’anno dopo partecipa al Cantagiro con Verrai verrai verrai.
Il passaggio al liscio
All’inizio degli anni Sessanta vince il premio Leopardo d’oro al Festival di Acapulco in Messico. Il riconoscimento non arriva per caso. Bruna Lelli gode infatti in America latina di una buona popolarità scandita da successi come Mi burbuja azul, versione in spagnolo di Le mille bolle blu, successo di Mina. Nel 1967 ottiene un buon successo con Che vita la mia e nel 1971 incide una riedizione in italiano di House of the king per la piccola etichetta Jet, distribuita dalla Ariston Records. Passa poi alla Fonit Cetra, per la quale incide alcuni dischi nei quali si avvicina al genere liscio. Successivamente diventa la cantante dell’orchestra di Vittorio Borghesi. Negli anni Ottanta fonda e dirige in proprio un’orchestra spettacolo di liscio.