Tra i nodi da scogliere al prossimo Cdm ci sarà anche il tema della proroga fino a dicembre alla detrazione del 55% per gli interventi di efficienza energetica degli edifici (in scadenza al 30 giugno) e del bonus del 50% per le ristrutturazioni edilizie.
Il problema è la copertura economica del provvedimento che vale circa 200 milioni su base annua e 1,9 miliardi circa in 10 anni. Sebbene il Consiglio dei Ministri abbia già avviato l’esame del decreto sul risparmio energetico e abbia manifestato la volontà positiva alla proroga “ha deciso di mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie”.
La questione è di fondamentale importanza considerando che questa detrazione fiscale ha rappresentato l’unico vero volano della green economy in Italia.
Se le rassicurazioni del Governo dovessero essere disattese per qualsiasi motivo, il rischio sarebbe la sostituzione, dal 1 luglio 2013, dell’agevolazione con la detrazione fiscale del 36%, pervista per le spese di ristrutturazione edilizia che, dal 2012, non ha più scadenza.
Se il prossimo Consiglio dei Ministri non dovesse confermare l’annunciata proroga verranno meno le detrazioni d’imposta nella misura del 55% riconosciute sulle spese sostenute in relazione a ciascuno degli interventi previsti.
Le detrazioni riguardano l’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e l’Ires (imposta sul reddito delle società). Competono agli interventi mirati all’aumento del livello di efficienza energetica degli edifici esistenti (quindi non sono agevolabili gli interventi sugli edifici in costruzione).
In particolare riguardano le spese sostenute per:
• Riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
• Miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti);
• Installazione di pannelli solari;
• Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Le detrazioni massime sono calcolate in rapporto al tipo di intervento:
• Riqualificazione energetica di edifici esistenti: 100.000 Euro (55% di 181.818,18 Euro)
• Involucro edifici (pareti, finestre, compresi gli infissi, su edifici esistenti): 60.000 Euro (55% di 109.090,90 Euro)
• Installazione di pannelli solari: 60.000 Euro (55% di 109.090,90 Euro)
• Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale: 30.000 Euro (55% di 54.545,45 Euro).
Insieme alla proroga delle detrazioni, il decreto allo studio del Governo contempla anche il recepimento della Direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico, ossia la Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell’edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia avviata dalla Commissione europea.
Per via della Direttiva viene adottata in Italia una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tiene conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell’edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda; vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi.
La Direttiva Europea per l’Efficienza Energetica degli Edifici introduce la necessità di trasformare i nostri edifici ad energia quasi zero, da qui al 2020.
La Direttiva identifica l’edificio a energia quasi zero come un edificio energeticamente efficiente che soddisfa il suo piccolo fabbisogno energetico mediante l’uso di fonti rinnovabili. Impone, inoltre, che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno avere tali caratteristiche. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018. Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un’unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.