Il 30 ottobre 1928 nasce a Louisville, nel Kentucky, il sassofonista e compositore Bobby Jones, uno dei protagonisti della scena jazz degli anni Sessanta e Settanta.
Il padre batterista
Bobby inizia a studiare musica da piccolo sotto la guida del padre batterista che lo fa esercitare anche sul suo strumento. A otto anni inizia lo studio del clarinetto, e due anni più tardi fa le sue prime esibizioni in pubblico sempre con l’aiuto del padre. Studia poi con Simeon Bellison, Joe Allard, Charlie Parker e George Russell. Nel 1949 il batterista e direttore d’orchestra Ray McKinley, dopo averlo ascoltato, lo scrittura per la sua formazione con la quale rimane fino alla metà degli anni Cinquanta. Dopo un breve periodo con Hal McIntyre parte per il servizio militare nell’esercito. Qui conosce i fratelli Adderley, Junior Mance e Kenny Dennis con i quali costituisce un gruppo che suona nel circolo ufficiali. Congedato, si dà da fare come strumentista e arrangiatore per vari gruppi pop prima di suonare con Boots Randolph a Cleveland, dove poco dopo si stabilisce per lavorare in studio e per insegnare musica.
L’incontro con Mingus
Tra il 1959 e il 1963 suona nuovamente con McKinley e per qualche mese con Woody Herman. Alla fine del 1963 si trasferisce a New York, poi a New Orleans per suonare con Jack Teagarden fino alla morte di quest’ultimo, nel gennaio 1964. Tornato a Louisville, insegna strumenti ad ancia fino al 1969, quando si trasferisce nuovamente a New York ed entra nel gruppo di Charlie Mingus, che lo fa conoscere al grande pubblico. Con lui registra vari dischi e compie varie tournée. Lasciato Mingus, Jones si stabilisce in Europa, dapprima in Belgio, poi in Olanda, infine a Monaco di Baviera, dove nel 1973 forma il gruppo Summit, comprendente Dusko Goykowitch e Horace Parlan. L’anno seguente dà vita a un trio con Jiri Mraz e Freddie Waits, con cui incise il celebrato Hill Country Suite. Nel 1976 le cattive condizioni di salute lo costringono a ritirarsi dall’attività. Negli ultimi anni della sua vita vari musicisti lanciano appelli per aiutarlo economicamente a superare la sua cattiva situazione economica. Sofferente di enfisema polmonare e di asma muore dopo una crisi a Monaco di Baviera il 6 marzo 1980.