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Binari verdi? Sì, grazie

Mentre in Italia imperversa la polemica dei No Tav sui trasporti, attraverso uno scontro ideologico e fisico sempre più marcato, in altre parti del mondo si cerca di “riparare”, attraverso la riqualificazione urbana e la restituzione degli spazi ai cittadini, alle scelte politiche ed economiche che in passato hanno sostenuto la realizzazione di opere su rotaia a forte impatto ambientale.

Binari verdi? Sì, grazie

I primi a interrogarsi su come trasformare una ferrovia dismessa, a vent’anni del suo inutilizzo, sono stati i parigini. La Promenade Plantée, primo parco pubblico sopraelevato al mondo, è stata la risposta. Il parco, ricavato dal percorso semi-abbandonato della vecchia ferrovia tra la Bastille e Bois de Vincennes, è stato tra il 1987 e il 2000, oggetto di una vera e propria riconversione in chiave green. Alberi, fiori e incantevoli giardini hanno dato nuova anima e forma ai tristi e arrugginiti binari ferroviari, restituendo ai parigini un percorso privilegiato che li aiutasse a riscoprire angoli pittoreschi della città, lontani dallo stress metropolitano.

In Francia il dibattito è aperto

Simile la risposta dei fratelli d’oltreoceano. High Line Park: giardino pensile sopraelevato, ricavato anch’esso da una ferrovia in disuso tra Gansevoort Street e la 34esima strada, nel cuore ovest di Manhattan. Il progetto inaugurato nel 2009, ha raggiunto nel 2011 la lunghezza di 1,6 km di percorso green (si concluderà con ben 2,4 km), assumendo un ruolo di importanza strategica nella conservazione storica del quartiere, nella salvaguardia da uno sviluppo edilizio incontrollato, nella promozione di eventi culturali sul territorio.

L’opera, green per filosofia, è progettata secondo le più moderne regole della bioedilizia. Luci al led, pannelli fotovoltaici, sistema d’irrigazione a circolazione chiusa, elementi drenanti in grado di catturare fino all’80% di acqua piovana, fanno del progetto un esempio di pregio tale da attirare la curiosità di urbanisti attenti, che vogliono riproporre l’esperienza newyorkese in altri angoli del pianeta.

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