Home C'era una volta Billy May, una tromba con la passione per la composizione

Billy May, una tromba con la passione per la composizione

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Il 10 novembre 1916 a Pittsburgh, in Pennsylvania nasce il compositore e trombettista Billy May. Il nome con il quale è registrato all’anagrafe è quello di Edward William May.

Gli inizi al pianoforte

Billy si avvicina presto alla musica iniziando lo studio del pianoforte a otto anni. Suona poi il corno inglese in orchestre studentesche e passa successivamente al trombone e quindi alla tromba. A diciassette anni suona con la Polish-American Orchestra di George Olsen. Negli anni seguenti fa parte, in rapida successione, delle formazioni di Al Howard, Lee River e Barron Elliot. Nel 1937 viene scritturato da Charlie Barnet, per la cui orchestra scrive arrangiamenti di grande successo. Nel 1940-1942 milita nella big band di Glenn Miller e quindi in quelle di Les Brown e di Woody Herman con compiti di arrangiatore. Nel 1943 si trasferisce in California accettando l’ingaggio da parte del gruppo di Alvino Rey. Chiamato quello stesso anno a prestare servizio militare sospende per quasi un paio d’anni l’attività.

Il successo lo stanca presto

Dopo il congedo riprende l’attività di orchestratore presso studi di incisione e reti radiofoniche, pur continuando a produrre arrangiamenti per le orchestre di Alvino Rey, Paul Whiteman e Phil Harris. Nel 1951 la casa discografica Capitol gli affida il compito di dirigere la propria orchestra di studio e il successo ottenuto dai suoi arrangiamenti lo convince a formare una big band. Nel 1953 il suo ensemble ha una grandissima popolarità anche grazie all’apporto ella sua tromba. Nel 1954 si è già stancato del giocattolo e lo cede al band leader Ray Anthony che ne affida la direzione al sassofonista Sam Donahue. Quello stesso anno si trasferisce a Hollywood dove compone musica per film, show televisivi e orchestre varie. Una delle cue colonne sonore di maggior successo è quella del film “La Città Nuda”. Nel 1963, dopo un attacco di cuore riduc notevolmente l’attività professionale, ma non si ferma. Buon trombettista, si è imposto soprattutto per le sue orchestrazioni brillanti e ricche di musicalità con un efficace impiego dei sassofoni. Muore a San Juan Capistrano, in California, il 22 gennaio 2004.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".