Home C'era una volta Bill Dillard, alias Spike Hughes, alias Dicky Wells e altri…

Bill Dillard, alias Spike Hughes, alias Dicky Wells e altri…

SHARE

Il 20 luglio 1911 a Philadelphia, in Pennsylvania, nasce il trombettista e cantante William Dillard detto Bill.

Con Jelly Roll Morton

Fin da quando frequenta l’equivalente delle scuole medie suona in vari gruppi della sua zona. Crescendo decide di tentare la fortuna. Nel 1929 si trasferisce a New York e dopo una lunga serie di ingaggi in locali di vario genere viene scritturato  da Jelly Roll Morton per un giro in Pennsylvania e alcune registrazioni. L’anno dopo entra a far parte dell’orchestra del sassofonista Bingie Madison con la cui orchestra partecipa a varie registrazioni per il pianista Clarence Williams e King Oliver. Nel 1931 sempre con l’orchestra di Madison suona nelle ultime registrazioni per l’etichetta Okeh della cantante blues Mamie Smith.

I nomi cambiano

Successivamente passa con Bennie Carter con il quale registra alcuni dischi con lo pseudonimo di Spike Hughes, per la Decca. Dopo yìuna nutrita serie di esperienze in varie formazioni tra cui quella di Lucky Millinder nell’autunno del 1934 Dillard entra nell’orchestra di Teddy Hill con la quale resta fino alla fine del 1938. Proprio Hill registra alcuni dischi a Parigi sotto il nome di Dicky Wells per la Swing. Chiusa questa esperienza passa all’orchestra di Coleman Hawkins e nel 1940 entra nella formazione di Louis Armstrong. La sua carriera come strumentista si conclude tra il 1942 e il 1943 nel gruppo del vibrafonista Red Norvo. Da quel momento inizia con successo un’intensa attività come cantante e attore con rari e occasionali interventi di tromba sui palcoscenici di Broadway in moltissime commedie musicali di successo. Muore nel 1995.

 

Previous articleBuster Benton, il bluesman dalla voce potente
Next articleGreenpeace: picchi di contaminazione da microplastiche nel tirreno
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".