Home C'era una volta Big Maceo, il leggendario pianista blues

Big Maceo, il leggendario pianista blues

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Il 26 febbraio 1953 muore a Chicago, in Illinois il bluesman e pianista Big Maceo. Registrato all’anagrafe con il nome di Major Merriweather nasce a Newman, in Georgia, il 31 marzo 1905.

La sontuosa cascata di note

Maestro di una lunga schiera di pianisti di blues, Big Maceo, viene ribattezzato con questo nomignolo negli anni in cui in cui suona negli house parties delle città del sud, è certamente uno dei più grandi esponenti di quel pianismo blues basato su una sontuosa cascata di note che fa da contrappunto emotivo alla storia raccontata dal brano.

Tenace e vagabondo

Instancabile vagabondo come in genere accade ai bluesmen fa coppia per un certo tempo con Tampa Red, e poi con Big Bill Broonzy nei club di Chicago, specialmente al Flame Club e al H & T, o del Tennessee e della Georgia. Nel 1946 viene colpito da paralisi al braccio destro, ed è costretto a esibirsi con l’aiuto di un accompagnatore, ma non cede malgrado questo grave handicap tanto che si ritrova insieme a Eddie Boyd e a Little Johnnie Jones negli studi d’incisione della Victor, prima di ritornare verso Detroit a registrare altri dischi per la marca Fortune. Tornato a Chicago, muore per un attacco cardiaco lasciando alle spalle un alone di leggenda e una scuola pianistica che ancora oggi dà i suoi frutti.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".