Benedetto XVI, il primo papa di questi ultimi sette secoli di storia ad essersi dimesso dalle sue funzioni, non ha solo preso una decisione quasi unica per la Chiesa – l’unico precedente di questo tipo risale secondo gli esperti a Celestino V – ma ha aperto a scenari del tutto nuovi ed imprevedibili per il prossimo futuro ecclesiale.
Benedetto XVI è stato il papa del rigore, della fede, della tradizione. Ma è stato anche il primo ad occuparsi in modo particolare della comunicazione in particolare quella della Rete realizzando il primo profilo pubblico di un pontefice su Twitter.
Le parole di Papa Benedetto XVI, poche sull’ambiente
E non si può dimenticare che sia stato, ancora, uno tra i pochi a manifestare una qualche attenzione alle tematiche ambientali, presenti, comunque, nelle sue parole nel corso di udienze o grandi appuntamenti della fede come quello del 2 settembre del 2007 quando nel corso della visita pastorale a Loreto ebbe occasione di dire, rivolto ai giovani ”Seguire Cristo comporta inoltre lo sforzo costante di dare il proprio contributo alla edificazione di una società più giusta e solidale, dove tutti possano godere dei beni della terra…. Uno dei campi, nei quali appare urgente operare, è senz’altro quello della salvaguardia del creato. Alle nuove generazioni, proseguiva il Santo Padre, è affidato il futuro del pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura. Prima che sia troppo tardi, occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l’uomo e la terra”.
A New Orleans – ricorda l’AdnKronos – nell’aprile del 2008, Benedetto XVI aveva sollecitato i fedeli sul tema dell’ambiente nel corso della giornata di apertura del Simposio di “Religione Scienza e Ambiente” dal titolo “Ristabilire l’equilibrio: il grande fiume Mississippi”.
Un impegno ribadito che ha espresso, ancora, nel messaggio pronunciato in occasione della 53ma giornata mondiale della Pace il 1° gennaio del 2010: ”Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. ”I cristiani, aveva detto il Pontefice, in quell’occasione, sono chiamati a unirsi nell’offrire al mondo una testimonianza credibile della responsabilità per la salvaguardia del Creato e a collaborare in ogni modo possibile per assicurare che la nostra Terra possa conservare intatto ciò che Dio le ha donato: grandezza, bellezza e generosità”.
Il 28 novembre del 2011 Benedetto XVI si rivolgeva, poi, nel corso dell’udienza concessa agli oltre settemila giovani che partecipavano all’incontro promosso dalla ‘Fondazione sorella natura’, ribadendo che ”E’ infatti ormai evidente che non c’è un futuro buono per l’umanità sulla terra se non ci educhiamo tutti ad uno stile di vita più responsabile nei confronti del creato. E questo stile si impara prima di tutto in famiglia e nella scuola”.
Un impegno che quei giovani, aderendo ad una formazione di ispirazione chiaramente francescana (Giovanni Paolo II nel 29 novembre 1979 aveva proclamato San Francesco patrono dell’ecologia), assumevano impegnandosi ad sentirsi e comportarsi come ”custodi del creato”.
Ma non basta perché Benedetto XVI è stato anche il primo papa ad utilizzare una papa mobile interamente elettrica. Ed anche questo è un segno dei tempi…che, fortunatamente, cambiano.