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Cambogia verde, il Bamboo train

Spiriti avventurosi o meno che siate, il bamboo train resta un’esperienza da non perdere durante un eco viaggio in Cambogia.

Cambogia, la patria di Angkor Wat

Questa settimana Daily Green vola in questa terra d’altri tempi (e templi), una delle destinazioni più interessanti del Sud-Est Asiatico; una terra intrisa di vegetazione prepotente e misteri religiosi che riecheggiano lungo un patrimonio culturale e naturale di sconfinata bellezza: la Cambogia. La patria di Angkor Wat, il magnifico tempio emerso dalla foresta pluviale, oggi una delle sette meraviglie del mondo e patrimonio UNESCO, continua ad attrarre un numero sempre più elevato di turisti. Eppure, non appena ci si allontana dalle rotte più battute, si scoprono aree del paese altrettanto cariche di fascino, proprio come il verde sfavillante delle risaie che aleggiano, tra primi piani di contadini indaffarati e donne cambogiane dagli abiti colorati, lungo il percorso che si dipana una volta saliti a bordo del cosiddetto treno di bambù.

Nei dintorni della pittoresca Battambang, il Bamboo train

Amanti dell’avventura o difficilmente temerari, il bamboo train resta un’esperienza da non perdere durante un eco viaggio in questa terra affascinante. Situato nei dintorni della pittoresca Battambang, una cittadella coloniale francese che profuma ancora di baguette europee appena sfornate, il treno di bambù è un’attrazione turistica destinata, ancora per un po’, ai fortunati viaggiatori che hanno scelto di fare della Cambogia la meta delle loro prossime vacanze green. Si vocifera, infatti, che questo bizzarro treno rustico venga presto chiuso. Il servizio è ufficialmente illegale, ma per molti abitanti della vasta campagna cambogiana, viste le condizioni generali delle strade del posto, resta il mezzo di trasporto più comodo e veloce.

Il treno di bambù tra folklore e vegetazione

Chiamato ‘norry’ dai locali, il bamboo train è una forma unica e creativa di trasporto, da sperimentare possibilmente al calare del sole per meglio coglierne, in slow mood, tutte le sfumature del paesaggio. Il singolare treno viaggia a una velocità di circa quaranta chilometri orari, inoltrandosi in mezzo alla fitta vegetazione e attraversando vecchi ponti. L’aspetto più folkloristico, però, si raggiunge quando, durante la corsa, s’incontrano altri treni in senso inverso: una consuetudine della civiltà cambogiana impone a tutti coloro che si incrociano, infatti, l’obbligo di smontare il mezzo più scarico per fare passare l’altro.

Il primo utilizzo di questo particolare trenino fai da te è dovuto alle operazioni militari legate alla guerra civile vissuta nel paese negli anni ’80. Oggi, e ancora per poco (a quanto pare), resta un divertente mezzo di locomozione in grado di avvicinare, lungo un binario unico (e non solo in senso letterale) il viaggiatore più curioso alla vita rurale e quotidiana dei cambogiani.

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