Passeggiando per le suggestive stradine di Merano, ci si imbatte facilmente in qualche statua o monumento dedicato a qualche personaggio famoso. È un segno evidente del fascino che questa cittadina dell’Alto Adige ha sempre esercitato su artisti, letterati e musicisti. Quello che, invece, è meno noto è che alcuni intellettuali come lo scrittore Franz Kafka, il poeta Christian Morgenstern o l’autore praghese naturalizzato austriaco Rainer Maria Rilke erano usi trascorrere dei periodi di remise en forme per tentare di rimettersi da gravi malattie come la tubercolosi e la polmonite. E non è un caso che, a pochi chilometri da Merano, si trova la cittadina di Parcines dove hanno avuto sede i Bagni Egart, la più antica fonte termale dell’Alto Adige.
I Bagni Egart, una tradizione altoatesina
I Bagni Egart sono un luogo davvero molto particolare nel contesto di questo territorio. Prendono il nome dalla ninfa Egeria, figura della mitologia dell’Antica Roma e si ipotizza che la locale sorgente termale venne scoperta già in epoca romana e utilizzata a fini terapeutici nonché come fonte di acqua potabile. Con tutta probabilità, il suo sfruttamento termale risale alla fine del Medio Evo, precisamente nel 1430, e continuò fino alla chiusura avvenuta nel 1970.
Da allora, questi luoghi sono stati progressivamente riconvertiti in una caratteristica struttura alberghiera con, all’interno, un ristorante tipico di queste zone. Nel 2007 il collezionista Karl Platino rivoluzionò totalmente i vecchi Bagni Egart creando un museo dedicato alla Monarchia Asburgica chiamato K.u.K (Kaiserlich und Koniglich) in omaggio all’imperatore Francesco Giuseppe e all’Imperatrice Sissi. Oggi gli antichi ambiti della struttura termale ospitano una grande collezione di oggetti e reperti risalenti al periodo Asburgico, autentici pezzi d’antiquariato appartenuti ai celebri consorti di casa Asburgo mentre, oltre agli storici bagni, è possibile visitare le grotte ad acqua termale. Bagni Egart, un autentico museo di storia popolare dell’Alto Adige.