Home C'era una volta Aurelio Ciarallo, un colto e appassionato strumentista

Aurelio Ciarallo, un colto e appassionato strumentista

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Il 9 novembre 1931 nasce a Campobasso il clarinettista Aurelio Ciarallo, autore, compositore e straordinario strumentista.

Figlio d’arte

È ancora bambino quando si trasferisce a Roma con la famiglia e, spinto dal padre clarinettista, inizia lo studio dello stesso strumento all’Accademia S. Cecilia ove si diploma nel 1953 dedicandosi anche al clarinetto basso e interessandosi sia alla musica cosiddetta “leggera” che al jazz. Suona con vari musicisti e conosce Nunzio Rotondo che nel 1953 lo scrittura per un gruppo che comprende Gino Marinacci, Francesco De Masi, Vittorio Paltrinieri, Tonino Ferrelli e Gil Cuppini che si esibisce in molti locali e incide vari dischi. Nello stesso periodo forma anche un proprio quartetto con Umberto Cesari, Tonino Ferrelli e Gil Cuppini che riscuote un buon successo.

Lo studio prima di tutto

Nel 1955 incide con Renato Sellani e Rodolfo Bonetto e con Sal Martirano, Franco Cerri al basso e Gil Cuppini. Dal 1955 al 1961 effettua varie tournée in Svezia, Inghilterra, Francia, Danimarca oltre che in Italia ove presenta anche composizioni sinfoniche di Bartök e Debussy. In parallelo all’attività dal vivo si dedica alla composizione e alla direzione e scrive musiche per spettacoli teatrali, documentari cinematografici, trasmissioni radio e televisive. Tecnicamente ineccepibile, sia al clarinetto che al clarinetto basso, Ciarallo è stato forse il primo jazzista italiano a far comprendere ai musicisti la necessità di uno studio approfondito dello strumento e l’obbligo di crearsi uno stile personale. Muore il 26 settembre 2023.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".