Un rapporto del 2013 presentato dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), segnalava che ogni giorno nel mondo ci sono 20.000 mamme bambine (minorenni) in più e che circa 200 di loro, muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto.
I dati precisavano che il 95 per cento delle madri adolescenti proveniva dai paesi in via di sviluppo o sottosviluppati, ma la situazione, ad oggi, è notevolmente peggiorata anche in Europa.
Ogni giorno più di 20mila mamme bambine
Il rapporto ha evidenziato anche che dei 7,3 milioni di minorenni che partoriscono ogni anno, circa due milioni sono ragazzine sotto i 15 anni. Secondo l’Unfpa, il numero di madri sotto i 15 anni raggiungerà i tre milioni all’anno entro il 2030.
La cifra dei parti di mamme bambine under-15 e’ aumentata rispetto agli anni precedenti al 2013 soprattutto in America Latina e nei Caraibi, ma i livelli piu’ alti si registrano in Bangladesh, in Ciad, in Guinea, in Mali, in Mozambico e in Niger, dove ad avere un figlio e’ una ragazzina su dieci sotto i 15 anni.
Babatunde Osotimehin, direttore esecutivo dell’Unfpa, nel prologo del documento ha affermato che: “Quando un’adolescente resta incinta, cambia radicalmente il suo presente e il suo futuro, e in rarissime occasioni cambia in meglio”.
“La gravidanza adolescenziale”, spiega Osotimehin, “non risponde, generalmente, a una decisione della ragazza, bensi’ all’assenza di opportunita’ e alle pressioni sociali, culturali e economiche dei contesti nelle quali vivono le adolescenti”.
Mamme bambine: a Milano aumentate del 30 per cento negli ultimi cinque anni
Ogni anno, solo in Lombardia, 2.600 adolescenti danno alla luce un figlio e dal 2010 il numero è cresciuto del 31 per cento. L’allarme arriva dagli operatori del servizio S.a.g.a. (servizio di accompagnamento a genitorialità e adolescenza). La situazione non è rosea: sono finiti i soldi per l’assistenza.
Il fenomeno delle maternità precoci, che prima riguardava esclusivamente la popolazione immigrata, oggi interessa molte italiane pur se spesso di origini straniere. «Sono numeri di nicchia, più bassi rispetto alle medie europee ma non possono passare sotto silenzio. Non ci si può esimere da aiuti specifici, è un problema sociale» sottolinea Alessandra Kustermann, primario del pronto soccorso ostetrico della Mangiagalli di Milano.
Anche Save the Children si è interrogata su chi siano, come vivano e come interagiscano coi propri figli queste giovanissime mamme: leggi il rapporto