Riceviamo dalla collega Carla Guidi e volentieri pubblichiamo un articolo sulle opere del Maestro Placido Scandurra.
Con il patrocinio della Regione Toscana, in collaborazione con l’A.A.I.A. Associazione Amici Italia Austria, il Comune di Monte Argentario presenta il progetto ideato e curato da Antonio E. M. Giordano: ARKÉtipi & MATrici. L’idea nasce dalla ricerca sull’Archetipo di Placido Scandurra, un percorso artistico-iniziatico che il maestro cominciò a percorrere dal 1975, gli anni in cui molti giovani si erano rivolti, per la prima volta, a considerare l’evoluzione spirituale, in parte parallela in parte complementare, delle culture religiose d’Oriente e d’Occidente.
Scandurra, l’artista e l’uomo
Scandurra, come artista e come studioso dell’immagine, aveva attraversato infatti un suo personale periodo di crisi (in sanscrito “Kaliyuga”), ma attraverso l’Arte, come sappiamo, si intraprende una strada verso una più alta composizione dei conflitti, verso una maggiore evoluzione spirituale e morale; in particolare sapendo utilizzare con leggerezza una nuova forma di religiosità, disponibile nel periodo moderno e postmoderno, la psicologia analitica (o psicologia del profondo) elaborata dall’analista svizzero Carl Gustav Jung. Da qui gli studi sugli Archetipi che hanno reso famoso questo artista, emersi dall’inconscio collettivo che è anche alla base dei miti e delle religioni, cioè le Matrici della nostra evoluzione spirituale. Come dice il curatore dell’iniziativa Antonio E. M. Giordano “questa ricerca formale dell’arte di Scandurra, che tenta di sondare la dimensione simbolica per svelare l’essenza delle cose, osmosi tra teriomorfo e fitomorfo, minerale e spirituale, quasi un totem cosmico, mira attraverso gli archetipi a esorcizzare quest’epoca conflittuale e a liberare l’uomo dalla catena della vita materiale ed ‘illusoria’ (maya) per condurlo alla “via di centro” o del “distacco”, riscoprendo e rivelando gli archetipi divini nel cammino della propria esistenza.
Un viaggio quindi tra Archetipi e Matrici, oggi che abbiamo veramente bisogno di riscoprire le nostre radici e salvare il Pianeta dalla stupidità violenta dei nostri errori, facendoci finalmente carico delle nostre responsabilità, stimolati da queste opere intense e significative che narrano di una spiritualità nelle cose, della Natura che ci parla, con la sua biodiversità in pericolo, di un’altra storia più antica che ci precede e che dovremmo imparare a decifrare, senza presunzione e con rispetto. I Totem archetipici di Placido Scandurra conducono questo discorso che prosegue con le opere di sei artiste selezionate dal curatore a dialogare sul tema della mostra Arkétipi e Matrici, tecniche e linguaggi diversi (sculture polimateriche, installazioni, arazzi, fotografia, abiti/sculture, pittura su stoffa). Ciascuna di loro ha però dimostrato di voler intraprendere un dialogo fra Terra e Cielo, femminile e maschile, con una ricerca coerente, personale ed originale, scevra da stili di moda, realizzando una fertile contaminazione fra arte, archeologia, psicologia, mito, storia delle religioni, ricerca spirituale, letteratura, ecologia. Una prima mostra con le opere grafiche di Placido Scandurra, sarà presso la Fortezza Spagnola Porto Santo Stefano, in mostra 40 opere grafiche. Inaugurazione sabato 1 luglio alle ore 18.30, piazza del Governatore, 58019 Monte Argentario. La mostra sarà visitabile dal 1 al 16 luglio 2017, ore 18.30 – 23.30. A questa mostra seguirà una seconda a Forte Stella, Porto Ercole, via Forte Stella, 58019 Monte Argentario, con l’esposizione delle opere di Floriana Celani, Cecilia De Paolis, Cielo Pessione Fabrizi, Giulia Ripandelli, Silvia Stucky, Patrizia Trevisi, sempre a cura di Antonio E.M. Giordano. Inaugurazione: sabato 15 luglio alle ore 18.30 – fino al 30 luglio 2017 – ore 17.00 – 21.00. Le mostre saranno visibili in gruppi accompagnati ogni 30 minuti. Il Maestro Placido Scandurra, siciliano d’origine, si è formato a Catania allo studio del pittore Antonio Villani e del restauratore Giovanni Nicolosi. Questa sua doppia abilità e predisposizione lo ha portato poi a Roma all’Istituto Centrale di Restauro ed all’Accademia di Belle Arti. Come restauratore ha partecipato a numerose missioni in Italia e all’estero, come pittore ed incisore molti hanno scritto di lui su prestigiose testate come Claudio Strinati, Sergio Rossi, Elio Mercuri, Piero Guccione, Orfeo Tamburi, Fiorella Puglia, Agostino Bagnato, Claudia Zaccagnini, Marco Testi, Lucrezia Rubini, Antonella Perna, Eugenio Giannì, Francesca Pietracci e Claudio Crescentini che, citando a sua volta Umberto Eco e Picasso, conclude: “La storia eccolo secondo noi il punto cruciale per introdursi nel mondo di Scandurra: una storia che a ritroso nel tempo ci porta agli anni Sessanta e a quel ritorno in auge, proprio durante il boom economico e l’esplosione del concettuale, della figurazione italiana, anzi mediterranea, nella sua matrice più alta e sensibile”. Si possono vedere le sue opere e leggere gli scritti critici sul suo sito.