Home C'era una volta Anna Identici, dal pop all’impegno sociale

Anna Identici, dal pop all’impegno sociale

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Il 30 luglio 1947 nasce a Castellone, in provincia di Cremona, la cantante Anna Identici, una delle protagoniste della musica pop italiana degli anni Sessanta divenuta con il tempo interprete anche di brani d’impegno sociale.

Il primo singolo a diciassette anni

Ha solo diciassette anni Anna Identici quando si fa notare al Concorso per voci nuove di Castrocaro e pubblica il suo primo singolo, Un bene grande così. La canzone, decima nelle vendite, vince il Festival Eurovisivo di Zurigo. Dopo alcune apparizioni come valletta televisiva di Mike Bongiorno, nel 1966 partecipa al Festival di Sanremo, interpretando in coppia con il gruppo statunitense dei Minstrels, il brano Una rosa da Vienna che, inciso anche in versione spagnola riscuote un successo inaspettato sul territorio iberico. Nello stesso anno, si segnala al Cantagiro con una canzone decisamente meno melodica e più ritmata come Una lettera al giorno. Torna poi sul palcoscenico sanremese nel 1968 con Quando m’innamoro, nel 1970 con Taxi, nel 1971 con Il dirigibile, nel 1972 con Era bello il mio ragazzo e nel 1973 con Mi sono chiesta tante volte.

La svolta e l’impegno

Le ultime due canzoni sanremesi citate segnano la svolta nel suo stile e nel suo repertorio. Nei primi anni Settanta, infatti, si avvicina al mondo della canzone politica e di impegno sociale e in questa nuova veste partecipa a centinaia di feste di piazza e manifestazioni politiche, diventando una delle interpreti di maggior successo commerciale di questo genere con album come Alla mia gente (1971), Apro gli occhi di donna su ‘sta vita (1972) e il live Adesso sembra solo una speranza (1973). Successivamente collabora con Umberto Bindi, duettando con lui nella canzone Se ci sei, che apre l’album Bindi del cantautore genovese, pubblicato nel 1985. Nel 1986 pubblica Maria Bonita, un concept album realizzato in collaborazione con Sergio Bardotti, sul tema della condizione sociale delle donne in Sudamerica. Ricompare in TV nella seconda metà degli anni Novanta in alcuni programmi di revival. Nel 2008 interpreta il brano Partire, scritto da Sergio Bardotti e Pino Massara, nell’album Bardoci, omaggio al paroliere scomparso.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".