E’ stato uno dei casi discografici dell’anno scorso l’uscita dell’omonimo album di debutto di Anna Calvi, londinese di padre italiano, classe ‘82.
Il Telegraph per Anna Calvi
Tanto che il Telegraph è arrivato a dedicarle un titolo altisonante come questo: “Anna Calvi dà la voce alla passione e al desiderio”. Incensata dalla critica anche oltre i suoi indubbi meriti, complice o correo un sondaggio realizzato dalla BBC, per Anna Calvi sono subito scattati paragoni anche troppo impegnativi con altre sue illustri colleghe e il suo nome è stato forse un po’ frettolosamente accostato a quello di P.J. Harvey, Siouxsie o Dolores O’Riordan dei Cranberries. Tra i brani presentati in questo suo comunque valido esordio, segnaliamo la godibilissima “Black Out”, “Desire” (forse il pezzo più rappresentativo del disco), “I’ll be your man” e “The Devil”, certamente uno dei momenti più intensi di tutto l’album.
In un’intervista di qualche tempo fa, Anna si è presentata così: “In musica mi piacciono gli spazi vuoti, le pause. Ogni sforzo è diretto a creare atmosfere. Ogni strumento deve saper raccontare una storia così come le parole. Ogni nota ha la sua importanza. Non ce ne devono essere mai troppe, solo quelle necessarie. E’ un po’ come nella vita: dico qualcosa solo quando ho qualcosa da dire.” Se non ancora una vera rivelazione, certo una bella promessa.
La Calvi si esibirà dal vivo a Roma, al Vintage Festival, martedì 24 luglio, e giovedì 26 al Bolognetti di Bologna.