Home C'era una volta Andrew Brown, un bluesman suburbano

Andrew Brown, un bluesman suburbano

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Il 25 febbraio 1937 nasce a Jackson, nel Mississippi, il bluesman Andrew Brown.

Si destreggia con vari strumenti

Tipico rappresentante del blues suburbano degli anni Cinquanta e Sessanta, oltre a cantare, si destreggia con vari strumenti, dalla chitarra all’organo al sax alto. Muove giovanissimo i primi passi nel mondo della musica e a nove anni già si esibisce in feste e locali della sua zona. Verso la fine degli anni Quaranta suona nell’organico dell’orchestra di Joe Dyson.

Al fianco di tutti i grandi

Trasferitosi nell’Illinois, si esibisce al White Rose Club di Phoenix e al De Lisa e al Grand Ballroom di Chicago. Durante gli anni Cinquanta suona nei gruppi di Little Walter, Muddy Waters, Howlin’ Wolf, Jr. Wells, Magic Sam mentre come cantante fa parte degli Andrews Gospel Singers. Nei primi anni Sessanta suona sia dal vivo che in sala di registrazione con Freddy King e Shakey Jake. All’inozio degli anni Settanta si stabilisce ad Harvey nell’Illinois dove lavora con orchestre locali oltre che con un proprio gruppo. Proprio ad Harvey muore di cancro l’11 dicembre 1985.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".