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Amianto: bonifica con Incapsulamento o Confinamento?

Amianto come bonificare

L’amianto è stato uno dei materiali maggiormente utilizzato in edilizia per molti anni. Molto vantaggioso a livello economico, salvo poi scoprire le sue proprietà altamente cancerogene, ecco perché con apposite leggi si è poi provveduto a vietarne il commercio e l’utilizzo e imporre lo smaltimento di quello utilizzato fino a quel momento.

Purtroppo però il largo utilizzo che ne è stato fatto ha comportato che non tutto quello presente sia stato smaltito, nonostante che il divieto sia stato imposto ormai circa 30 anni fa.

Soprattutto in presenza di edifici datati è bene provvedere alla verifica della presenza di questo materiale e ad eventuale bonifica.

I costi richiesti per lo smaltimento possono variare in base alla metratura, all’ubicazione e allo stato in cui versano. La rimozione e la bonifica richiedono una procedura dedicata.

Di seguito cercheremo di far chiarezza su due delle metodologie utilizzate per lo smaltimento di manufatti in amianto e cercheremo di confrontarle per capire i pro e i contro di ognuna.

È bene specificare che la bonifica amianto deve essere effettuate da aziende qualificate e iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali.

Bonifica con incapsulamento

L’incapsulamento consiste in poche parole nel ricoprire lo strato di amianto con delle sostanze impregnanti o ricoprenti che riescono a inglobare le fibre dello stesso e a costituire una barriera protettiva per la superficie esposta.

Prima di procedere con l’applicazione della sostanza che serve all’incapsulamento delle fibre di amianto, esso dovrà essere trattato in un modo apposito che possa renderne la superficie più aderente, in modo tale da avere una buona riuscita del procedimento.
L’azione deve essere fatta con attrezzature specifiche che impediscano il liberarsi di fibre nell’ambiente circostante, è una procedura meno rischiosa rispetto alla semplice rimozione.

La durata dell’incapsulamento è garantita per 10 anni e come avviene per il confinamento occorro dei controlli di efficienza periodici.

Per procedere con questo tipo di bonifica occorre avere certezza dell’integrità dei materiali, ecco perché è utilizzata in misura maggiore dove ci sono elementi cementizi.

I vantaggi dell’incapsulamento:

Gli svantaggi:

Bonifica con confinamento

La bonifica per confinamento può rivelarsi una pratica meno costosa, ecco perché viene spesso utilizzata soprattutto dove c’è il bisogno di togliere lo strato di amianto da strutture ampie come può essere la copertura di un capannone.

Essa consiste nell’installazione di una sovra copertura del vecchio strato con nuova copertura di lastre isolanti, con lo scopo di dividere i materiali contenenti amianto o eternit e proteggere la zona dalle fibre rilasciate. Ecco perché occorre fare la procedura con grande attenzione, avendo cura di ricoprire con estrema precisione tutta la copertura da bonificare.

Perché si possa dar luogo alla bonifica con confinamento occorre che l’area interessata dal materiale nocivo sia nettamente delimitata.

Inoltre è importante verificare la fattibilità del lavoro e la possibilità di applicare il rivestimento, considerando che il più delle volte è utilizzato per i tetti, occorre verificare la capacità di portata dello stesso, in modo da non andare incontro a rischi di crollo.

Per concludere, molto dipende dallo stato di conservazione dell’amianto e dalla propria ubicazione. Solo in questo modo si può decidere se optare per una o l’altra tipologia di bonifica amianto.

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