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Ambiente ed omosessualità, ecco Luca Santilli

Luca Santilli

Lo scrittore laziale Luca Santilli

Tra le tematiche che stanno assurgendo all’attenzione dell’opinione pubblica italiana e internazionale, non c’è dubbio che la difesa dell’ambiente e l’omosessualità sono tra quelle con più valenza sociale e culturale. E non è un caso che siano state scelte dal giovane autore Luca Santilli come gli argomenti forti del suo ultimo libro Gli Alberi Ricordano Di Noi (Rupe Mutevole, 2014).

Luca Santilli ci parla di ambiente e omosessualità

Luca Santilli, prima di tutto benvenuto su Daily Green. Sei nato a Formia nel 1983 ma vivi a Firenze da alcuni anni dove pratichi la professione di farmacista omeopata. Una formazione culturale che, per tante ragioni, si presta a coerente uno sviluppo culturale, specie per la poesia. Com’è nata la passione di Luca Santilli per il “comporre in versi” e quali i punti di contatto con la tua professione?

Innanzitutto grazie per l’invito da parte di Daily Green, ne sono particolarmente felice in quanto sono sempre stato sensibile al mondo della Green Economy. Vivo a Firenze da ben dodici anni, la città che mi ha accolto dopo gli anni universitari trascorsi a Siena. Era il lontano 1997 quando scrissi la mia prima poesia Fragili Come Cristalli, versi con un tema forte come l’Aids, una problematica di cui, a mio avviso, se ne parla sempre poco. Credo che la passione della poesia sia nata nel periodo dell’adolescenza, in anni in cui non esistevano ancora i Social Network. Nel silenzio della mia cameretta, il rifugio del piccolo Luca Santilli, quando sentivo il rumore del mondo che voleva destabilizzarmi e rubarmi le speranze di un futuro migliore, imprigionavo le mie parole in intricati labirinti in forma di versi che solo io potevo poi sbrigliare e riportare alla realtà. Sono convinto che la poesia cura e salva e la natura, gli alberi, le montagne e il mare sono stati alleati di energia per la mia anima, l’essenza più profonda di Luca Santilli. Ci fu un lungo silenzio fino ai primi anni universitari, poi iniziai a sentire il bisogno di scrivere di nuovo; filo conduttore l’amore e le aspettative di un futuro che non voleva arrivare. In quel silenzio, intrapresi gli studi scientifici e mi laureai in Farmacia nel 2008 ma il destino mi ha riportato alla poesia e con essa plasmo il mio lavoro ogni giorno anche se non gli permetto di condizionare la bellezza della scrittura; con la parola cerco di accompagnare l’esperienza scientifica e renderla poetica, meno cruda, più calda e affascinante.

Hai già pubblicato diversi libri di poesie, tra i quali citerei la raccolta I poeti contemporanei edita da Pagine nel 2012. Sono state tutte tappe del processo di formazione e maturazione sia personale che intellettuale di Luca Santilli?

Dopo la laurea decisi di dare alle stampe una silloge poetica e così, nell’ottobre del 2008, uscì per la Pascal Editrice Il Fiore Selvatico. Da allora, in un turbine di eventi ed emozioni, la scrittura ha accompagnato fedelmente l’ora del crepuscolo delle mie giornate fiorentine. Uscirono per Aletti Editore altri due libri L’odore del silenzio immobile e Nati Umani oltre il respiro Divino. Sono state tappe importanti, piccole conferme soprattutto con me stesso. La spinta di scrivere e dargli un formato cartaceo era un mezzo per raggiungere quelle persone che non avevano creduto in me, che mi avevano rinnegato e lasciato alla deriva della mia esistenza. Ancora una volta, l’amore turbava le mie emozioni e condizionava gli eventi. Scrivere era come un atto di liberazione, confessione e metamorfosi dell’anima che, a ogni pubblicazione, diveniva più leggera. La sorpresa più grande, tuttavia, fu la presentazione delle mie opere come Tesi di Laurea presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara. Il destino mi riportava in una sede universitaria ma questa volta ero lì nel pubblico, ad ascoltare con attenzione Federica Coiro che aveva tradotto in lingua spagnola le mie poesie, le poesie di Luca Santilli, e ne descriveva tutta una serie di elementi, colori, sensazioni e immagini. E poi l’amore, la pace, l’anima, la natura. Soddisfazioni immense che resteranno indelebili. Scrivere è uno strumento potente per l’autoguarigione e per aiutare gli altri a ritrovare una direzione percorribile nella loro vita. Da questo punto di vista, vorrei ricordare con affetto l’esperienza di scrivere a quattro mani Ruvide Carezze, edito da Rupe Mutevole, insieme Michela Giavarini, un libro altrettanto poetico che racconta una storia vera sulla violenza sulle donne.

Dopo aver pubblicato Ho raccolto un fiore nero con Rupe Mutevole nel 2014, è uscito, poche settimane fa, la tua ultima opera, Gli alberi ricordano di noi sempre con la casa editrice emiliana. Quali sono le tematiche che Luca Santilli affronta in queste pagine?

Colgo l’occasione per ringraziare Rupe Mutevole per la fiducia che ha riposto nella mia scrittura. Gli Alberi Ricordano Di Noi rappresenta un libro fondamentale nella mia evoluzione poetica, si tratta di un romanzo epistolare in versi ed è il seguito di Ho Raccolto Un Fiore Nero. Parlo di evoluzione poetica perché il mio stile sta cambiando; credo che il prossimo passo sarà la prosa, ne sento il bisogno, voglio nutrirmi di prosa perché finora non mi sentivo all’altezza di poter scrivere qualcosa di poeticamente più chiaro e diretto per un pubblico più ampio. Ritornando al libro Gli Alberi Ricordano Di Noi, i temi affrontati sono molti ma è principalmente una storia d’amore quella di Nimue strega buona ed Euriel spirito in cerca di ritrovare se stesso e la donna il cui amore lo ha risvegliato nel limbo. Uno scambio epistolare tra due esseri speciali che si intreccia a grandi tematiche attuali, quali la distruzione della natura e della Terra. Anche gli animali hanno il potere di parlare nel mio libro; un esempio per tutti è Elettra la grande balena che racconterà la sua storia in un Mediterraneo sconvolto dagli eventi ma che della bellezza e del profondo respiro ancora vuole narrare la sua avventura. Una tematica molto forte che si snoda nel cuore del libro è quella dell’omosessualità, storia sublime e piena di struggenti emozioni quella di Marzio e Flavio. Ma non vi è alcuna diversità tra l’amore di Nimue per Euriel e quello dei due ragazzi ai quali è stata negata la possibilità di essere felici. Ho provato a descrivere in questo poema d’amore il perché della creazione degli omosessuali da parte dello stesso Dio. Credo siano tra gli esseri più sensibili e poetici sulla terra. Credo che l’amore sia l’essenza stessa sulla quale si regge l’universo intero e gli alberi custodiscono questo segreto perché ricordano tutte le storie della nostra vita. In fondo, Luca Santilli è tutto qui.

Stilisticamente, quali sono, se ci sono, i poeti sia classici che contemporanei ai quali Luca Santilli attinge come fonte d’ispirazione?

Credo che la grande Maestra nella mia scrittura poetica, l’anima di Luca Santilli, sia stata la “Cantantessa” Carmen Consoli; ho ascoltato milioni di volte la sua musica e i suoi testi, a lei devo molto. Così ho imparato inconsciamente a creare metafore, sinestesie e immagini vive delle parole che scrivevo. Da Sentivo l’odore, Blu Notte, La Bellezza delle Cose, Ottobre fino alla Signora del Quinto Piano dove Carmen affronta il tema della violenza sulle donne, ancora una volta il destino mi ha portato a sintonizzarmi con la sua anima in quanto, nello stesso mese in cui usciva il nuovo album di Carmen, veniva pubblicato Ruvide Carezze, il libro di cui ti parlavo prima. I suoi testi hanno plasmato la mia poesia. E la Poesia è Rock per me. Nella scrittura sono stato affascinato da Anne Rice e in particolare da L’ora delle Streghe per il modo in cui viene descritta New Orleans, i misteri tra le nebbie e di una cultura al limite con lo sciamanesimo. Tra tutti i grandi poeti voglio ricordare John Milton ed il suo Poema Il Paradiso Perduto di cui sono letteralmente innamorato; credo che sia una delle opere più belle mai scritte. Un libro a me caro è Che io sia per te il coltello di David Grossman, un epistolario che trasforma l’anima. Ma colgo l’occasione per esprimere infinito amore e rispetto per la scrittrice Haria, i suoi libri da Castagni e Trasmutazioni, Piante ed Energia, Donne di Conoscenza hanno cambiato letteralmente la mia vita, l’esistenza di Luca Santilli, sia nel modo di pensare, di scrivere e di pregare; mi hanno ricondotto a casa e la mia casa è fatta di una poesia fatta di percezioni, premonizioni in cui la natura è viva e mi parla.

Luca Santilli, hai già altri lavori in cantiere? Intendi esplorare nuovi orizzonti culturali oltre la poesia?

Diciamo che sono in un momento creativo molto fertile, ho molti progetti in mente, alcuni manoscritti da rivedere e riorganizzare; direi un Luca Santilli in pieno fermento. Sono affascinato dal genere epistolare e ho appena iniziato a scrivere il terzo volume che chiuderà la trilogia di Ho Raccolto Un Fiore Nero. Ho nel cassetto una raccolta di Haiku, un vangelo moderno, altre raccolte di poesie e ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo fantasy. Sono poi diventato caporedattore della rivista culturale Al di la dei Sogni, fondata da Vincenzo Marrazzo e da un gruppo appassionato di giovani poeti e scrittori. Qui seguirò personalmente la rubrica NaturoPoetica, dove condurrò il lettore a percepire i messaggi segreti dei boschi e della natura. Intendo esplorare nuovi orizzonti culturali perché scrivere per me è vivere e solo così posso dare un senso concreto al mio essere, l’essere più profondo di Luca Santilli, su questa terra. Inoltre voglio condividere con voi un bel traguardo. Sono arrivato finalista al Premio Letterario “Luisa Ronconi” indetto dalla famiglia Salsi e Ronconi, in collaborazione con Rupe Mutevole Edizioni, con il racconto La Ragazza Acqua e volevo ringraziare la giuria del premio per il riconoscimento.

 

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