Le associazioni li hanno accusati di non dare il necessario risalto ai temi dell’ambiente. Ma i partiti rivendicano invece di avere attribuito priorità a tutela e risanamento come componente essenziale delle politiche di sviluppo.
Ecco i programmi ambientali dei principali partiti in un’interessante sintesi pubblicata da Ansa.it.
LISTA CIVICA PER MONTI: La tutela non e’ un costo, ma un investimento: le proposte della Lista Civica per Monti si ispirano a questo principio, che deve orientare le politiche di crescita del Paese. In agenda, al primo posto si colloca il Piano nazionale per la decarbonizzazione e la riduzione della Co2, coerentemente con gli impegni assunti nell’ambito del pacchetto europeo ”clima-energia” e per realizzare gli obiettivi della strategia energetica nazionale, in materia di efficienza, risparmio, incentivi per rinnovabili e biocarburanti, anche con un aumento delle accise per gasolio e Gpl. E’ prevista la redazione di una lista di ”sistemi verdi ed incentivi”, che elenchi i sistemi, i prodotti, le tecnologie ”eco-compatibili”, quelli cioe’ che per le loro performance e la loro ”impronta” possiedono i requisiti per accedere ai fondi strutturali, al Fondo rotativo di Kyoto, grazie alle risorse della Cassa Depositi e Prestiti, agli incentivi e a eventuali riduzioni dell’Iva. Per proseguire nella strada intrapresa da governo, la Lista Civica si propone di imprimere un’accelerazione all’attuazione del Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la messa in sicurezza del territorio, che dovrebbe contare su un budget annuale di 2,5 miliardi, 1 dei quali di fonte pubblica e 1,5 invece a carico di investitori privati. Il ruolo del finanziamento privato dovrebbe essere incoraggiato da interventi volti alla semplificazione e all’introduzione di una fiscalita’ ambientale che premi i comportamenti virtuosi.
PD: Il Pd colloca le politiche ambientali nel suo progetto-Paese che individui grandi aree d’investimento, di ricerca, di innovazione, per realizzare l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. E individua nella green economy l’opportunita’ per affrontare due aree di crisi: il cambiamento climatico e la disoccupazione. Fonti rinnovabili e innovazione tecnologica per ridurre la pressione sull’ambiente dei processi produttivi, possono coniugare la tutela e il risanamento ambientale con lo sviluppo di professionalita’ e posti di lavoro, numerosi e qualificati. Intelligente e’ un aggettivo che si accompagna bene alle politiche di sviluppo che il Pd considera prioritarie: per quanto riguarda l’energia, attraverso la diffusione delle fonti rinnovabili, che devono raggiungere una reale competitivita’ rispetto a quelle tradizione, ma soprattutto incrementando misure e incentivi per il risparmio e l’efficienza. Nel settore della mobilita’, la proposta di un sistema integrato ed efficiente, a bassi consumi ed elevate prestazioni, si colloca in uno scenario europeo, per contribuire a rimuovere i fattori di squilibrio tra Nord e Sud e per favorire una logistica efficiente del trasporto di merci e persone, nel rispetto della qualità dell’aria e del territorio. Un ambiente sano e’ una scelta civile e democratica: garantirlo significa anche promuovere il ripristino delle condizioni di legalità, attraverso controlli accurati, un sistema di vigilanza nei settori più permeabili all’infiltrazione della criminalità, come quello dei rifiuti e misure per ridurre il consumo di suoli, che favorisce le speculazioni.
PDL: Sono nove i comandamenti cui si ispirano le proposte del Pdl in materia ambientale, un tema prioritario che deve integrarsi con lo sviluppo delle infrastrutture, del turismo, della ricerca e dell’istruzione. Al primo posto il partito di Silvio Berlusconi colloca la predisposizione di un nuovo piano per il riassetto idrogeologico che preveda il coinvolgimento insieme all’attore pubblico, di formule di finanziamento e intervento privato. Più economia nella tutela, e’ il principio che deve ispirare una programmazione di incentivi per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Ma che dovrebbe valere anche nella gestione del patrimonio naturalistico: il Pdl raccomanda l’imposizione di una leva fiscale per valorizzare il sistema dei parchi e si augura un coinvolgimento di investitori e soggetti imprenditoriali, per promuovere attività produttive compatibili integrate nelle aree protette Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti si sottolinea la priorità da attribuire all’avvio di cicli integrati, alla riduzione del volume degli imballaggi, alla pratica del riciclaggio e soprattutto all’incoraggiamento della raccolta differenziata. Eco-innovazione, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti, mobilita’ sostenibile devono essere i settori portanti della green economy, che non va considerata come un’utopia, ma come il motore della crescita del Paese, che deve saper puntare sulle sue vocazioni, sviluppando un rapporto sinergico tra turismo e ambiente e applicando la sua creatività per realizzare gli obiettivi delle smart cities, città intelligenti dove più alta e’ la qualità della vita. Non ultima in graduatoria il programma del Pdl, mette la tutela degli animali, quelli da compagnia prima di tutti, incrementando i controlli contro il maltrattamento e il randagismo e prevedendo la cancellazione dal redditometro delle spese per mantenimento e cura.
SEL: Lo sottolinea il programma elettorale del partito: per Sel l’ambiente e’ un tema trasversale che deve lasciare il segno in tutte le politiche di sviluppo del Paese, ispirate e una riconversione ecologica dell’economia. Ma entrando nello specifico, per quanto riguarda l’energia, il partito di Nichi Vendola persegue uno sganciamento dalla dipendenza dai combustibili fossili per un ”futuro interamente rinnovabile”, attraverso il potenziamento del solare geotermico, della cogenerazione, della biomassa, oltre che del fotovoltaico e dell’eolico. E’ ambizioso anche l’obiettivo cui guarda in tema di gestione dei rifiuti, obiettivo zero da conseguire con la riduzione degli imballaggi, dell’impiego di materiali riciclabili, con l’imposizione di cauzioni sui vuoti, con l’incremento delle pratiche di riciclaggio. I trasporti incidono pesantemente sulla vita di tutti, con costi economici, sanitari e ambientali. La mobilita’ sostenibile deve essere promossa ai vari livelli territoriali: in città con un mobility management che favorisca il trasporto pubblico e scoraggi quello privato, con l’introduzione di limitazioni all’ingresso dei veicoli nei centri storici, in tutto il Paese, spostando su rotaie almeno il 15% delle traffico merci e rivedendo il ruolo dei Porti con un coordinamento e una programmazione più efficiente delle loro funzioni. No alla caccia e’ una parola d’ordine di Sel che si colloca nella gamma di misure immaginate per il riconoscimento dei diritti degli animali, a cominciare dal controllo e dalla vigilanza negli allevamenti, dalla lotta al randagismo e alla vivisezione.
MOVIMENTO 5 STELLE: Il Movimento di Beppe Grillo rivendica una tradizione di impegno nel settore energetico e nel suo programma elettorale riprende alcune delle sue battaglie storiche, dal no al sistema di incentivi del Cip6, al potenziamento dei controlli in materia di certificazione, alle incentivazioni e legalizzazioni delle produzioni di biocombustibile, biogas e biomassa. Per quanto riguarda efficienza e risparmio, il movimento di Grillo conferma che la prima azione da perseguire e’ quella contro i costi della cattiva gestione degli enti, imponendo un taglio del 10% in 5 anni dei consumi degli edifici di proprietà pubblica. I cittadini invece devono essere incoraggiati all’energia intelligente mediante agevolazioni sui prestiti bancari per le ristrutturazioni e gli interventi di eco-edilizia e favorendo la cogenerazione delle grandi strutture di servizio collettivo, con ricadute economiche accertate per tutti. Il Movimento auspica una città a due ruote, respirabile e sostenibile: allo sviluppo di piste ciclabili estese e razionali, si dovrebbero accompagnare forme di tassazione all’ingresso dei veicoli nei centri urbani e disincentivi per i mezzi privati in circolazione.
LEGA NORD: Il federalismo resta il filo conduttore delle proposte elettorali della Lega Nord, che lo immagina come contenuto ispiratore di politiche di gestione del territorio, della programmazione in interventi strutturali e infrastrutturali, di una strategia energetica che promuova scelte autonome nella realizzazione di impianti commisurati ai reali bisogni dei luoghi interessati e delle comunità che li abitano. In questo quadro si colloca il disegno programmatico di una ”politica montana” che sappia coniugare esigenze di tutela di paesaggi e aree particolarmente vulnerabili, con opportunità di sviluppo di una economia e di una occupazione improntate alle vocazioni dei territori interessati. A questo proposito la Lega pone l’accento anche in questa tornata elettorale sulla necessita’ di contrastare l’inquinamento, compreso quello acustico e l’elettrosmog, che costituiscono una minaccia per vaste zone ancora poco contaminate e auspica un incremento di controlli e di sorveglianza, da rafforzare nel settore dei rifiuti, promuovendo raccolta differenziata e riciclaggio e incoraggiando i comportamenti sostenibili, anche attraverso primalità concesse ai comuni virtuosi.
FARE PER FERMARE IL DECLINO: Il partito di Oscar Giannino (che si è dimesso dal movimento da lui guidato) guarda alla qualità dell’ambiente come a un diritto individuale che va salvaguardato e perseguito, attraverso la partecipazione dei cittadini alla tutela del loro habitat. Partecipare significa anche impegnarsi economicamente, incoraggiando gli investimenti e l’intervento dei privati. Nel settore dei rifiuti prima di tutto: secondo Giannino l’abolizione della tassa da sostituire con una tariffa sui servizi urbani e’ il primo passo per una razionalizzazione e qualificazione anche produttiva della raccolta, della gestione, del riciclaggio. Non si deve quindi penalizzare il profitto quando riguarda il governo dei beni comuni: e’ non solo inevitabile, ma augurabile l’ingresso dei privati nel settore dell’acqua, in modo che l’apertura al mercato garantisca non solo l’efficienza e un sicuro approvvigionamento, ma anche la qualita’ della risorsa. Allo stesso modo si auspica l’intervento di investitori nel settore dei beni ambientali e in particolare dei parchi, i cui vertici dovrebbero essere sottratti alle nomine di fonte partitica per premiare competenza, e nei quali dovrebbero entrare imprenditori impeganti sul fronte dlla valorizzazione di attivita’ tradizionali e legate al territorio.
RIVOLUZIONE CIVILE: Per la lista di Ingroia, quello dell’ambiente e’ uno dei terreni sui quali si deve svolgere la battaglia per la legalità, proprio perchè rifiuti, consumo di suolo, abusivismo, hanno costituito e rappresentano uno dei business privilegiati della criminalità. Il movimento che fa riferimento al magistrato di Palermo dice un fermo no alle grandi opere, che sono permeabili alla penetrazione della mafie, incoraggiando invece una strategia di interventi diffusi contro il dissesto idrogeologico, per la manutenzione degli edifici pubblici e privati, per una razionalizzazione del traffico e della mobilita’. E chiede un impegno di tutte le forze per una legge di difesa del territorio che integri le istanze di riduzione del consumo di suolo, contro la cementificazione, l’agricoltura intensiva, la speculazione.
… E LE PRIORITA’ DELLA ASSOCIAZIONI:
Per il cartello delle associazioni ambientaliste le richieste irrinunciabili rivolte alle forze politiche in campo sono quelle della battaglia contro la corruzione che sottrae enormi risorse materiali e morali al paese, dell’ obiettivo 100% rinnovabili, della mobilita’ sostenibile, della conservazione della biodiversità e delle aree protette, della valorizzazione dell’agricoltura biologica e a basso impatto ambientale, del recupero del patrimonio edilizio invece che consumo di suolo, della lotta agli sprechi, oltre all’ampliamento della raccolta differenziata e al riciclo dei rifiuti. Solo cosi’ e’ possibile uscire dalla crisi, integrando le finalità di tutela con gli obiettivi di sviluppo economico, perchè aumenti il benessere delle persone e l’equilibrio degli ecosistemi, ma cresca anche il Pil. Come? E’ prioritario indirizzare i fondi stanziati per strade e autostrade verso il trasporto sostenibile (ferrovia, nave, bici, mezzi elettrici e a basso impatto ambientale, car sharing). Si deve puntare sulle fonti rinnovabili, un grande bacino di produttività e occupazione qualificata. E mirare alla chiusura progressiva delle centrali alimentate con combustibili fossili, alla rinuncia alle trivellazioni petrolifere e all’ipotesi che l’Italia diventi un hub del gas, condizioni queste preliminari a una autonomia nell’approvvigionamento e a una sicurezza energetica sostenibile. Ma l’indipendenza energetica passa soprattutto da efficienza e risparmio: e’ necessario aumentare i vantaggi fiscali per i consumatori che investono nelle ristrutturazione, nell’efficientamento e nell’architettura bioclimatica. Le risorse sono una ricchezza di tutti: bisogna perseguire la difesa del patrimonio naturale, della biodiversità e delle specie, con limitazioni alla caccia relative a ridurre il rischio per specie vulnerabili, la lotta al bracconaggio e al traffico illegale, controlli severi sui fenomeni di inquinamento e acidificazione. Ma anche i rifiuti sono una risorsa profittevole: perchè siano una potenziale ricchezza e non un onere va incentivata la raccolta differenziata, il riuso, il riciclo e il recupero dei materiali. E anche la storia e la memoria lo sono: per questo le associazioni auspicano politiche di recupero dei centri storici, da integrare nella più ampia strategia di risanamento e adeguamento del patrimonio immobiliare, cosi’ come del più vasto programma di tutela del territorio e contro il consumo di suolo. Si tratta di una gamma di azioni che richiedono ingenti risorse ma che promettono grandi risultati: proprio la mobilitazione di investimenti finanziari formidabili impongono procedure trasparenti, mettendo al centro il tema della legalità ambientale, contro le infiltrazioni criminali, l’abusivismo, l’evasione e la sottrazione dai controlli ma anche quello dell’adeguamento del codice penale.