Offrire ai viaggiatori, sempre più attenti e consapevoli, l’occasione di vivere, all’interno della propria vacanza, un’esperienza diretta, autentica e coinvolgente, toccando con mano le realtà dei produttori del fair trade: è questo l’obiettivo di Altromercato Experience, la nuova iniziativa dedicata al mondo del turismo di Altromercato, la maggiore organizzazione del Commercio Equo e Solidale in Italia.
Dal Madagascar alle Filippine, si parte con Altromercato Experience
Attualmente sono 26 – si prevede di arrivare a 60 entro il 2016 – le “Altromercato Experience” in 13 Paesi di Africa, Asia e Sud America. Qui, nel corso di un giorno intero o solamente di mezza giornata, i turisti potranno conoscere da vicino i produttori del Commercio Equo e Solidale, contadini e artigiani, da anni partner di Altromercato, scoprire la vita e le tradizioni delle comunità locali, assaggiando anche le specialità gastronomiche nella condivisione di un momento conviviale, ed essere coinvolti in prima persona nel processo produttivo.
Raccogliere erbe aromatiche in Madagascar per ottenere oli essenziali dalle preziose proprietà cosmetiche oppure creare collane in osso e conoscere le culture delle comunità tribali in Kenya; intrecciare un cestino con le foglie della palma da dattero o cimentarsi nell’antica arte del ricamo in Bangladesh oppure scoprire e partecipare ad alcune fasi della produzione di zucchero di canna nelle Filippine. Sono solo alcune delle possibilità offerte da Altromercato per arricchire la propria vacanza con esperienze uniche, momenti di scoperta, di crescita e di scambio culturale.
“Il viaggio e l’esperienza diretta sono strumenti preziosi per accorciare le distanze e far conoscere in modo immediato e indelebile i valori e le pratiche del Commercio Equo e Solidale – ha commentato Vittorio Rinaldi, Presidente di Altromercato. – I viaggiatori che visiteranno i nostri produttori nel Sud del Mondo diventeranno così testimoni diretti dei benefici economici e sociali che il fair trade ha sulle comunità coinvolte e, una volta tornati a casa, saranno sicuramente consumatori più consapevoli”.
“Il progetto Altromercato Experience si rivolge a Tour Operator nell’ambito del turismo responsabile ma soprattutto del turismo tradizionale, con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero possibile di viaggiatori, che magari ancora non conoscono il Commercio Equo e Solidale – ha spiegato Andrea Monti, Direttore Generale di Altromercato. – Gli operatori che vorranno inserire le Altromercato Experience all’interno dei propri pacchetti turistici o tra le proposte di scelta nei viaggi individuali personalizzati avranno così l’opportunità di arricchire la propria offerta con momenti di un autentico scambio culturale e contenuti ad alto valore sociale”.
Il consorzio Altromercato
Fondato nel 1988 è la principale organizzazione di fair trade in Italia: un Consorzio composto da 114 Soci, Cooperative e Organizzazioni non-profit che promuovono e diffondono il Commercio Equo e Solidale attraverso la gestione di 260 “Botteghe Altromercato”, diffuse su tutto il territorio italiano.
Altromercato instaura rapporti commerciali diretti con circa 120 organizzazioni di produttori, formate da centinaia di migliaia di artigiani e contadini in 50 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo. Garantisce ai produttori continuità nelle relazioni, prezzo giusto e pagamento anticipato; sostiene condizioni di lavoro eque e sicure; promuove uno sviluppo rispettoso dell’ambiente; costruisce filiere trasparenti e tracciabili dal produttore al consumatore; sostiene progetti sociali; diffonde la cultura del vivere responsabile.
Per chi sceglie di fare acquisti consapevoli, che rispettano l’ambiente, valorizzano culture locali e saperi tradizionali e garantiscono sempre alta qualità, originalità e sicurezza, Altromercato propone una gamma di prodotti composta da articoli di artigianato, abbigliamento e accessori della moda etica Auteurs du Monde, prodotti alimentari, molti biologici, anche freschi, una linea di igiene e cosmesi naturale ed una dedicata alla casa. Dal 2011 l’offerta Altromercato si è arricchita di una selezione di prodotti tipici italiani nati in collaborazione con esperienze di economia sociale sotto il marchio Solidale Italiano Altromercato.
I principali prodotti sono presenti oggi anche in punti vendita della grande distribuzione, negozi di alimentazione naturale, ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, GAS (Gruppi di Acquisto Solidale).
Altromercato è oggi impegnato nella campagna sociale “Insieme creiamo un altro vivere”.
LE PRIME ALTROMERCATO EXPERIENCE
Destinazione: Madagascar
L’esperienza: Raccolta di erbe aromatiche biologiche (ylang ylang, garofano e pepe), pulizia delle erbe assieme ai produttori e visione del processo di distillazione per ottenere gli olii essenziali, utilizzati nella linea cosmetica Natyr e nelle sinergie di oli essenziali.
Il produttore: Ravinala è una piccola società che ha fatto della diffusione del commercio equo il proprio obiettivo primario e collabora con circa 300 gruppi di produttori di base. Tra questi c’è Equimada, la prima cooperativa di piccoli produttori di oli essenziali biologici ed equi in Madagascar che opera in un contesto economico molto problematico.
Destinazione: Kenya
L’esperienza: Creazione di collane e orecchini con materiali vari come ottone e osso. Visita al Cultural Centre di Bombolulu per conoscere le culture delle diverse comunità tribali kenyote. Possibilità di imparare una danza tradizionale.
Il produttore: Bombolulu è un’organizzazione gestita dall’Associazione dei Disabili Fisici del Kenya e la maggior parte degli artigiani sono disabili che, grazie al lavoro artigianale, stanno compiendo un percorso verso l’autosufficienza e la piena integrazione nelle comunità di appartenenza. La sede di Bombolulu è vicino a Mombasa, conosciuta per le meravigliose spiagge.
L’esperienza: Raccolta di frutti ed erbe (carcadè, camomilla, ananas, mango e altri, a seconda della stagionalità) per realizzare tisane biologiche e confetture; cottura delle confetture e processo di confezionamento; visita all’impianto di irrigazione finanziato grazie a progetti di cooperazione promossi da Altromercato.
Il produttore: Sviluppo sostenibile ed agricoltura biologica sono concetti chiave per Meru Herbs, un’organizzazione nata nei primi anni ’90 alle pendici del monte Kenya tra le strade sterrate della savana. Meru Herbs è un parnter storico di Altromercato. La trasformazione delle erbe aromatiche e dei frutti in confetture e tisane ha permesso ai contadini uno stile di vita dignitoso e la copertura dei costi di gestione e manutenzione dell’impianto idrico.
L’esperienza: L’estrazione della pietra saponaria dalla cava, la lavorazione con fasi di incisione, lisciatura, lavaggio, applicazione del colore e rifinitura. Una pietra duttile che si può trasformare in originali oggetti. In compagnia degli artigiani che porteranno i turisti a visitare le loro case.
Il produttore: Undugu Fair Trade ha come scopo principale la realizzazione di un’economia sostenibile a favore delle fasce più deboli della società. Lavorare in zone rurali come Kisii, la zona dove viene estratta la pietra saponaria, significa offrire ai giovani la possibilità di un lavoro e creare le condizioni per trattenerli nei luoghi origine, evitando che emigrino nelle grandi baraccopoli di Nairobi.
Destinazione: Etiopia
L’esperienza: La seta e i manufatti coloratissimi hanno un ruolo millenario in Etiopia, ma la seta è sempre stata importata. Sabahar ha voluto costruire una filiera integrata, iniziando con la coltivazione del baco Eri. I turisti potranno quindi conoscere tutto il processo di lavorazione, dalla coltivazione dei bachi, alla filatura, alla tessitura e potranno cimentarsi nella filatura, ricordando un’arte che in Italia era diffusa e ormai praticamente scomparsa. In Etiopia si mangia tutti dallo stesso piatto! I turisti potranno decidere se consumare il pranzo secondo la tradizione locale o assaggiando pietanze tipiche ma “all’occidentale”.
Il produttore: Sabahar nasce nel 2004 da Kathy Marshall che vede la possibilità di dare vita a un nuovo settore in Etiopia: la lavorazione della seta. L’idea di Kathy Marshall è di trovare un’attività che dia un reddito dignitoso agli artigiani, tra cui molte donne, che in Etiopia non hanno un lavoro sicuro e sono in balia degli speculatori.
Destinazione: Uganda
L’esperienza: “Suubi” in Swahili significa speranza. Le artigiane hanno ora un lavoro dignitoso grazie al Commercio Equo e Solidale. Persone disabili, donne vedove, ragazze madri, donne sieropositive hanno imparato a raccogliere raffia e foglie di banano, a tingerle e intrecciarle, creando bellissimi cestini colorati e tovagliette in fibra. I turisti proveranno a intrecciare le fibre, assistiti dalle artigiane che li accoglieranno nelle loro case. Infine, il racconto di “SUUBI WEAVING”, i corsi professionali per imparare l’arte della cesteria e per tessere la speranza nella propria vita.
Il produttore: Uganda Crafts 2000 è un’organizzazione nata da una donna e con una forte presenza di artigiane donne. Dagli inizi nei primi anni ’80 l’organizzazione ha sempre creduto nel valore del lavoro, con particolare attenzione verso le fasce deboli della popolazione ugandese. Uganda Crafts incoraggia le artigiane ad unirsi in gruppi, in modo da poter accedere ai progetti governativi che finanziano gruppi di donne.
Destinazione: Bangladesh
L’esperienza: Due laboratori in un giorno! La mattina i turisti impareranno a intrecciare un cestino con le foglie della palma da dattero e al pomeriggio l’antica arte del ricamo, provando a ricamare il proprio nome su un fazzoletto. Il pranzo tradizionale sarà in compagnia delle artigiane, per favorire la conoscenza. Al termine una visita al villaggio delle artigiane vicino a Jessore.
L’esperienza: Intrecciare un sottopentola in juta, la fibra naturale più diffusa in Bangladesh, oggi ancora molto utilizzata a livello locale. Le espertissime artigiane del gruppo Bhabarpara spiegheranno le tecniche per ottenere la juta dalla fibra grezza, l’intreccio, e la creazione di oggetti utili e originali. Il pranzo tradizionale sarà in compagnia delle artigiane, per favorire la conoscenza e vi sarà una visita al villaggio nelle case delle artigiane (vicino a Mujibnagar).
Il produttore: La storia di BaSE è strettamente intrecciata con la storia della juta, materiale naturale tipico del Bangladesh, che dagli anni ’70 ha subito un crollo a causa della diffusione della plastica. BaSE lavora oggi con circa 10,000 produttori (90% donne), artigiane che si trovano in una condizione di doppio svantaggio: essere donne e vivere in villaggi rurali isolati. I due gruppi visitati sono Valerian Handicrafts, con artigiane specializzate nella creazione di cesti in materiali naturali a Banchte Shekha Handicrafts (BSH), un gruppo che riunisce esperte ricamatrici
L’esperienza: Nulla si spreca. Tutto si ricicla. Soprattutto nei paesi poveri come il Bangladesh. La bellissima carta artigianale si può creare dagli scarti della juta, uniti alle foglie del giacinto d’acqua. E dopo aver realizzato questa carta preziosa, le artigiane aiuteranno i turisti a piegarla per creare scatoline, biglietti augurali o decori per l’albero di Natale.
Il produttore: Prokritee (che significa “natura” in Bangla) è un’agenzia che fornisce i servizi base per le organizzazioni in Bangladesh. Prokritee gestisce 8 imprese artigiane e aiuta altri gruppi per vendere i loro prodotti nei mercati locali ed esteri che sostengono standard di commercio equo e solidale. Prokritee è stato creato da Mennonite Comitato Centrale (MCC) nel 2001, per gestire in autonomia le 8 imprese e per creare posti di lavoro con la propria gestione e struttura organizzata. I progetti di MCC affrontano le necessità di base nelle campagne: formazione agricola per il cibo, programmi di generazione del reddito, borse di studio per i bambini, con particolare attenzione alle donne in condizioni difficili.
Destinazione: Indonesia
L’esperienza: Il riscatto delle donne dei villaggi rurali grazie alle terrecotte tipiche dell’isola di Lombok, dal design semplice ed essenziale. I turisti potranno entrare nelle case dei vasai (soprattutto donne) per vedere come si plasma la creta, l’uso del tornio e la cottura della terracotta all’aperto. Infine, la decorazione per incisione o applicando un materiale naturale come il rattan. I turisti potranno a decorare un oggetto che avranno plasmato con le loro mani. Le artigiane spiegheranno anche l’uso tradizionale della terracotta a Lombok e i benefici della cottura per mantenere le proprietà nutritive dei cibi.
Il produttore: Lombok Pottery (LPC) è il risultato di un progetto di cooperazione allo sviluppo promosso da Indonesia e Nuova Zelanda, basato sulle attività produttive legate all’artigianato della terracotta. Nel 2003 LPC è diventato membro di WFTO e nel 2005 ha raggiunto la forma definitiva di organizzazione commerciale costituita da gruppi di produttrici di diversi villaggi, una soluzione adatta a gestire le questioni della produzione e della vendita internazionale. Grazie a LPC le produttrici organizzate possono praticare con dignità la tradizione artigianale dell’isola di Lombok, ricevendo un adeguato compenso per il proprio lavoro e decidendo in prima persona sulla gestione dell’organizzazione e del loro futuro.
Destinazione: Nepal
L’esperienza: Nella bellissima valle di Kathmandu si può assaggiare il Dal Bhat o il Chwela assieme a una grande famiglia nepalese, visitare la scuola primaria e rispondere alle domande dei bimbi nepalesi sull’Italia, imparare a lavorare ai ferri intrecciando lana o cotone e controllare la qualità dei prodotti! Queste alcune delle attività che KTS propone ai turisti. Importante anche la visita alla scuola e al centro di formazione, poiché da sempre KTS è impegnata nella formazione soprattutto delle fasce deboli, come le donne e la comunità Pode, considerata in Nepal “intoccabile”
Il produttore: “Equal opportunities for all”, offrire a tutti le stesse possibilità: è questo lo slogan di KTS, Kumbershwar Technical School. Nata nel 1983, KTS vuole offrire la possibilità ai giovani e alle donne di emanciparsi dalla povertà attraverso l’istruzione e la formazione. Per favorire la partecipazione delle donne ai corsi di formazione tecnica – tessitura, lavoro a maglia, falegnameria – KTS aprì una scuola elementare e una scuola per l’infanzia gratuite. Il modello scelto da KTS si è dimostrato vincente negli anni. Le donne diventano artigiane e i loro bimbi possono giocare e studiare in un luogo sicuro, avere abiti puliti e un’integrazione alimentare.
L’esperienza: A Patan, importante centro per la cultura buddhista e hindu, la possibilità di conoscere donne “piene di energia” che hanno recuperato la tradizione artigianale nepalese in chiave moderna. Come diventerà la T-Shirt grazie alla tintura con la tecnica del “tie and dye” (lega e tingi)? Bellissima e unica. Le artigiane aiuteranno nella mattina i turisti a disegnare e poi tingere una T-Shirt che asciugherà al sole. Nel pomeriggio, dopo un ottimo pranzo tradizionale nepalese, un altro workshop per imparare a realizzare orecchini in metallo, impreziositi da pietre naturali.
Il produttore: Manushi (“donna piena di energia”) è un’organizzazione nata su iniziativa di Padmasama Shakya, docente universitaria, in risposta alla richieste di aiuto pratico avanzate da donne povere nei villaggi. L’attività di Manushi si concentrava all’inizio sul recupero delle arti e dell’artigianato tradizionale come mezzo di sostentamento. Manushi è riuscita con gli anni a crescere e a diversificare le aree di impegno, offrendo ai produttori numerosi servizi diversi. Oggi Manushi lavora per migliorare la condizione delle donne povere, dei produttori marginali e delle loro famiglie, offrendo loro una fonte di reddito.
L’esperienza: Tagliare la stoffa, cucire e lavorare a maglia: lo sappiamo fare ancora? Le esperte artigiane nepalesi spiegheranno la storia dei tessili e guideranno i turisti nell’arte del lavoro con i ferri da maglia. E poi il viaggio alla scoperta dell’artigianato nepalese continua con la ceramica Thimi. I vasai mostreranno tutto il processo produttivo: come si miscela l’argilla rossa con la polvere di creta, come si plasma manualmente al tornio, la smaltatura e la rifinitura. I turisti si potranno cimentare a plasmare il loro vasetto.
Il produttore: Sana Hastakala è nata con il supporto dell’Unicef, come progetto di assistenza agli artigiani. L’organizzazione è cresciuta nel tempo in tutti gli aspetti: ha costituito una rete di produttori, ha migliorato le capacità produttive e commerciali e ha aperto un punto vendita nella capitale Kathmandu. Dal 2003 è membro di WFTO, l’associazione internazionale del commercio equo. L’obiettivo di Sana Hastakala è alleviare la condizione di povertà dei piccoli artigiani marginali, valorizzando le loro capacità e la tradizione locale attraverso la formazione tecnica, lo sviluppo di prodotti e la vendita, soprattutto attraverso il fair trade.
Destinazione: Filippine
L’esperienza: Come conservare zenzero o banane? I contadini di PFTC hanno creato le caramelle zenzì (allo zenzero e zucchero di canna Mascobado) e le banana chips dolci. Ai visitatori verrà mostrato tutto il processo di lavorazione di uno dei due prodotti (a seconda della stagionalità) dai contadini di PFTC, protagonisti di una storia di riscatto sociale. I turisti potranno partecipare attivamente ad alcune fasi. Solidarity Night opzionale (balli , canti, momenti informali coi contadini).
L’esperienza: La raccolta delle altissime canne da zucchero, l’estrazione del succo, la cottura e la cristallizzazione. Ogni fase è molto delicata per mantenere intatti i principi nutritivi (sali minerali e ferro in particolare) dello zucchero grezzo biologico Mascobado. Un prodotto unico con una storia che parte dai tempi antichi. I turisti potranno partecipare attivamente ad alcune fasi. Visita al mulino Kamada, costruito grazie a progetti di cooperazione promossi da Altromercato. Solidarity Night opzionale (balli , canti, momenti informali coi contadini).
L’esperienza: Una giornata intera per conoscere tutte le produzioni di PFTC: lo zucchero grezzo biologico Mascobado, le caramelle zenzì (allo zenzero e zucchero di canna Mascobado) e le banana chips dolci. Ai visitatori verrà mostrato tutto il processo di lavorazione dello zucchero Mascobado e di caramelle zenzì o banan chips (a seconda della stagionalità) dai contadini di PFTC, protagonisti di una storia di riscatto sociale. I turisti potranno partecipare attivamente ad alcune fasi della lavorazione. Solidarity Night opzionale (balli , canti, momenti informali coi contadini).
Il produttore: PFTC, storico Partner Produttore di zucchero Mascobado nelle Filippine, ha sempre creduto nel Commercio Equo e Solidale come mezzo trovare una soluzione al problema della povertà, per costruire un mondo più giusto ed equo. PFTC è da sempre impegnata in temi sociali e politici, come la promozione dei diritti civili. E’ inoltre molto sensibile alle tematiche ambientali e dopo un lavoro durato anni ha ottenuto la certificazione biologica per lo zucchero Mascobado.
Destinazione: Sri Lanka
L’esperienza: Stoffe coloratissime nascono dalla paziente tessitura manuale al telaio. Selyn ha unito il recupero della tradizione cingalese a una forte spinta verso l’innovazione. I turisti potranno ammirare e conoscere prodotti dal design attuale, creati con materiali naturali e grande attenzione a processi di tintura ecologici. I turisti verrano invitati a provare a tessere con i telai tradizionali e poi si potranno rilassare pranzando sotto le foglie degli alberi di mango. I più coraggiosi potranno mangiare secondo la tradizione cingalese, assaporando il cibo con le dita!
Il produttore: Selyn venne fondata dall’avvocato cingalese Sandra Wanduragala nel 1994. Inizialmente l’attività contava tre piccoli laboratori con telai a mano. Con il tempo il lavoro è aumentato e i laboratori hanno coinvolto sempre più artigiane e artigiani. Oggi, Selyn è riuscita a strutturare centri di tessitura anche nelle aree rurali, agevolando in questo modo quelle comunità isolate che avrebbero difficoltà a spostarsi quotidianamente in città per lavorare. L’obiettivo di Selyn è di creare occupazione nelle aree rurali e marginali, laddove la maggior parte degli abitanti è costretta a migrare verso altri Stati in cerca di lavoro
Destinazione: Palestina
L’esperienza: L’artigianato è strettamente legato con l’identità palestinese. Da secoli si tramanda l’arte d’intagliare il legno d’ulivo, simbolo di pace. I turisti potranno visitare il laboratorio e provare a intagliare e verniciare un portachiavi. Gli artigiani racconteranno le loro storie, l’importanza del Commercio Equo e Solidale nella loro vita e apriranno le porte delle loro case ai turisti. Holy Land ha coinvolto anche molte donne, cosa piuttosto rara nel contesto palestinese.
Il produttore: Holy land è l’unica realtà produttiva artigianale organizzata a Betlemme e resiste in un contesto con enormi difficoltà a causa della guerra, dell’occupazione e del muro costruito da Israele. Si basa sulle risorse locali (legno, competenze artigianali) cercando di svilupparle in una logica non assistenziale. Con il suo valore simbolico, l’organizzazione svolge un notevole ruolo positivo per la promozione del fair trade in Medio Oriente.
Destinazione: India
L’esperienza: Il riscatto delle donne dello slum, donne molto povere, spesso discriminate, abbandonate e vittime di violenza. Grazie a Creative Handicraft le donne sono diventate artigiane esperte e continuano il percorso di emancipazione in un’ottica comunitaria. Oltre a conoscere queste donne eccezionali, il turista potrà sperimentare l’ecologia dello slum: nulla si butta. Con gli avanzi di stoffa si possono creare delle simpatiche bamboline in cotone, cucite a macchina e decorate con materiali vari o dipinte a mano.
Il produttore: Creative Handicrafts è un’organizzazione di donne, per le donne, creata dalle donne. Nata nel 1984 dall’iniziativa di Suor Isabel, è diventata una struttura di autoemancipazione delle donne dello slum di Mahakali Caves Road di Mumbay. Si tratta di gruppi di auto/mutuo aiuto di donne che intervengono in due programmi: produzione e sviluppo di comunità. La sua mission è fondamentalmente un progetto sociale comprendente tutti gli aspetti della vita comunitaria. La caratteristica di democraticità riveste un’importanza notevole nel contesto indiano ed asiatico in genere.
L’esperienza: Nel paesino di Sahapur le artigiane di Brindaban Prints introduranno i turisti nell’affascinante tecnica del block printing, una tecnica di stampa su tessuto con blocchi di legno che richiede grande pazienza e abilità. I turisti potranno eseguire alcune stampe semplici per eseguire il decoro a rovescio. A pranzo potranno degustare un pranzo tipico del Bengali preparato con prodotti locali stagionali e nel pomeriggio potranno visitare le case delle artigiane.
L’esperienza: Nella cittadina di Kolaghat le artigiane di “Kolaghat Socio Economic Welfare Society” (KSEWS) mostreranno una tecnica di ricamo tramandata di madre in figlia: il Kantha, una vera e propria forma artistica, attraverso la quale le donne dei villaggi del Bengala si esprimono con fantasia e creatività. I turisti potranno provare ad eseguire alcuni punti tipici (running stitches) della tradizionale bengalese oppure disegnare un capo che verrà confezionato per loro. Oltre al pranzo tipico con le artigiane, i turisti potranno conoscere la vita reale entrando nelle loro case.
Il produttore: Sasha lavora con oltre 100 gruppi in tutta l’India per recuperare la ricca tradizione artigianale indiana. Gli anni di attività hanno portato a un grande aumento di artigiani coinvolti e ad una diversificazione degli ambiti di intervento. Le nuove necessità hanno portato alla creazione di Sasha Association for Craft Producers nel 1986, dedicata all’assistenza nelle aree di mercato, impresa e sviluppo prodotti.
Sasha offre ai gruppi di artigiani produttori un’ampia serie di servizi. Si parte da quelli di base, come l’organizzazione dei gruppi e delle micro-imprese, la promozione di reti sociali e partecipazione; ai gruppi più solidi viene offerta formazione e informazione sul mercato e sulla gestione di impresa, oltre all’assistenza tecnica nello sviluppo dei prodotti. Completano il quadro programmi di generazione di reddito e attività connesse allo sviluppo.
L’esperienza: Un laboratorio tranquillo nella caotica Calcutta. E’ qui che troviamo gli artigiani non udenti di Silence. La guida insegnerà ai turisti la lingua dei segni per poter comunicare con gli artigiani e conoscere il processo produttivo delle candele decorate e dei profumati incensi naturali indiani. Nel pomeriggio è prevista una visita al Training Center di Calcutta, punto di partenza per l’integrazione di molti disabili.
Il produttore: Silence nasce nel 1976 sotto forma di un gruppo informale di artisti non udenti e diversamente abili, supportati da persone impegnate nel sociale, che intendevano, con la vendita dei loro prodotti, sostenersi economicamente e dar voce al loro silenzio. Rappresenta perciò la loro volontà di lavorare per vincere la propria sofferenza. Silence offre a persone con disabilità fisiche la possibilità di formazione e lavoro adatti alle loro capacità, stimolando il talento e creando occupazione per gli individui più svantaggiati. L’obiettivo di Silence è permettere ai diversamente abili di esprimere il proprio pieno potenziale ed essere accettati nella società, vivendo così una vita di dignitosa.
L’esperienza: Le tecniche di ricamo del mirror work e la Kutch embroidery vengono tramandate nei secoli di madre in figlia. Le artigiane di St. Mary’s apriranno le loro case ai turisti per insegnare alcuni punti di questi preziosi ricami. Sarà un’occasione anche per conoscere il processo di emancipazione delle donne dello slum, che ora hanno un lavoro sicuro e sono ricamatrici professionali, grazie al Commercio Equo e Solidale.
Il produttore: St. Mary’s Mahila Shikshan Kendra è un’organizzazione artigianale no profit al femminile gestita dalle suore Domenicane del rosario di Gomtipur. Il progetto St. Mary’s ha preso avvio nel 1970 a Ahmedabad. In un contesto di estrema precarietà, le donne iniziarono progressivamente a manifestare, in modo informale, le proprie doti di tessitura. Oggi St. Mary’s da lavoro a quasi 500 donne che producono borse di differenti fogge e funzioni, zaini, sandali, coperte e set coordinati di lenzuola, gonne, camice e vestiti.
Destinazione: Ecuador
L’esperienza: Nell’Anno Internazionale dei legumi, la possibilità di trascorrere una giornata con una famiglia campesina della Corporación Talleres del Gran Valle che coltiva i fagioli allegri, neri o bayo nella valle incontaminata di Manduriacos. A seconda della stagionalità verrà mostrata la semina, il raccolto o la selezione. I contadini sono molto impegnati per tutelare la biodiversità e producono biogas con gli scarti organici. I campesinos hanno un sogno: sfidare i turisti in una partita di calcio! Ma chi non è sportivo, potrà rilassarsi sulle rive del Rio Magdalena.
Il produttore: La Corporación Talleres del Gran Valle, parte del gruppo Camari, è una Cooperativa di contadini creata nel 1998, formata da 7 comunità locali che producono una grande varietà di cereali, legumi e frutta. Negozi di alimentari per ridurre i costi dei beni primari, collegamento diretto saltando gli intermediari, turismo responsabile e occupazione femminile sono alcuni dei progetti avviati dalla Cooperativa. Tutto con l’obiettivo di frenare l’emigrazione dei giovani e liberare la popolazione dal dominio di latifondisti e intermediari, grazie allo sviluppo di un’economia solidale fondata sulla valorizzazione delle risorse locali.
L’esperienza: Nella zona centrale della Selva Amazzonica, patria della biodiversità troviamo la FUNDACIÓN CHANKUAP, fortemente impegnata per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle culture indigene locali (Achuar e Shuar). I turisti potranno vedere la distillazione dei preziosi oli essenziali di cannella e zenzero, il processo produttivo del sapone con materie prime naturali e la trasformazione del Manì, l’arachide tipico della foresta Amazzonica. Saranno invitati a raccogliere le foglie di “ishpink”, una varietà locale di cannella.
Il produttore: La Fundación Chankuap “Risorse per il Futuro”, è un’organizzazione non governativa, nel SudEst dell’Ecuador, che lavora con gli indigeni Achuar Shuar e i coloni meticci nella regione amazzonica vicino alla frontiera con il Perù. Chankuap è un’organizzazione specializzata nella prestazione di servizi di sviluppo sociale integrale nella regione amazzonica, che cerca di utilizzare le potenzialità dei gruppi più vulnerabili, rispettandone l’identità e stimolando l’autogestione e la solidarietà. L’Amazzonia ecuadoriana è infatti una ricchezza per lo sviluppo sociale. I gruppi producono gli oli essenziali di ishpink (cannella) e zenzero e un particolare olio vegetale di una palma autoctona: l’unghuraua.
Destinazione: Perù
L’esperienza: Un’immersione nell’artigianato peruviano e nella solidarietà. Imparare a plasmare la creta ma non solo… gli artigiani di Manos Amigas guideranno i turisti nella creazione di una statuetta, ma dopo pranzo proporranno dei giochi tradizionali per insegnare ai nuovi arrivati qualche parola in quechua, l’antichissima lingua dell’impero inca. Il pranzo tradizionale offerto avrà come piatto speciale la Pachamanca, carne e verdure cotte in un forno artigianale con pietre roventi.
Il produttore: Manos Amigas è un nome significativo: mani che si stringono all’insegna della solidarietà, ma anche mani che lavorano per plasmare oggetti unici che ripercorrono una lunga storia. La tradizione artigianale peruviana è infatti una delle più varie e ricche di tutta l’America Latina, grazie alle influenze di molti popoli che hanno attraversato questo paese.