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Alimentazione errata, persi 4.011 anni di vita

Nel 2017 scende l’aspettativa di vita sana: la popolazione italiana perde 4.011 anni di vita anche per colpa di scelte alimentari sbagliate. Questo l’ultimo report di Fondazione Barilla.

Nel 2017 gli italiani hanno perso complessivamente, come popolazione, ben 4.011 anni di vita, per colpa di disabilità riconducibili a carenze nutrizionali, diabete e malattie cardiovascolari (nel 2016 erano 3.941 anni). Come è stato possibile nel Paese della Dieta Mediterranea? La risposta sta nel cambiamento di abitudini alimentari che, soprattutto tra i giovani, hanno portato al distacco da questo modello alimentare. I dati fotografano le conseguenze del fenomeno: in Italia il 36,8% di bambini e adolescenti tra 5 e 19 anni è sovrappeso, dato che tra gli adulti sale a oltre il 58% del totale. Sovrappeso e obesità, così come scelte alimentari sbagliate, contribuiscono al proliferare di alcune malattie (su tutte diabete, alcune forme di tumore, problematiche cardiovascolari) che mettono a rischio la qualità della nostra vita fino a portare a mortalità precoce. Eppure, secondo le anticipazioni della terza edizione del Food Sustainability Index (che verrà presentato il 28 e 29 novembre al Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione di BCFN a Milano), l’Italia sta provando ad arginare questa “transizione nutrizionale”, mettendo in campo alcune azioni concrete nelle mense scolastiche, puntando a fare attenzione alle porzioni, alla qualità delle materie prime utilizzate e a seguire gli standard nutrizionali per i pasti serviti. Anche l’accordo tra Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), presentato a ridosso della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, va esattamente nella direzione di creare maggiore consapevolezza tra studenti e docenti sull’importanza delle nostre scelte alimentari.

“Il Protocollo, che è stato firmato il 4 giugno scorso, sostiene l’utilizzo delle tecnologie digitali per promuovere lo sviluppo delle competenze connesse alle tematiche della sostenibilità nell’alimentazione”, spiega Simona Montesarchio, Direttore Generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale del MIUR. “L’accordo – aggiunge il Direttore Montesarchio – prevede l’individuazione di cinque istituzioni scolastiche sul territorio nazionale quali poli di formazione sulle tematiche dell’alimentazione sostenibile. Per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado saranno organizzati workshop formativi, sia attraverso webinar, che attraverso attività interattive di problem solving e attività di role playing in presenza. A disposizione degli insegnanti anche l’accesso gratuito a materiali e risorse digitali forniti da esperti internazionali e la realizzazione di specifiche giornate informative. Il Protocollo rientra all’interno del programma che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sta sviluppando nelle scuole italiane per l’attuazione degli obiettivi del Millennio dell’Agenda ONU 2030 con percorsi competitivi e di diffusione rivolti agli studenti”.

“Serve, mai come prima, una rivoluzione alimentare in grado di mettere il cibo al centro del nostro modo di pensare. Da New York, insieme allo United Nations Sustainable Development Solutions Network (SDSN), abbiamo lanciato la roadmap per trasformare gli attuali sistemi agro-alimentari e i modelli alimentari in chiave sostenibile. Per riuscire nel nostro intento abbiamo deciso di guardare alla formazione dei leader di domani. Grazie all’intesa col MIUR, abbiamo dato vita all’iniziativa di Educazione Digitale “Noi, il cibo ed il nostro Pianeta”, che mira ad educare i nuovi cittadini globali tramite un percorso innovativo digitale incentrato sul ruolo del cibo e degli effetti che la sua produzione e consumo hanno su ambiente, salute, società fino al fenomeno migratorio. Ne parleremo al Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione, che si terrà a Milano il 27 e 28 novembre all’Hangar Bicocca”, ha spiegato Anna Ruggerini, Direttore Operativo della Fondazione BCFN.

Attraverso la sua roadmap, BCFN si è impegnata a promuovere la conoscenza e le azioni a favore delle diete sostenibili, a sviluppare modelli sostenibili in agricoltura, nell’industria, nelle città e nelle comunità, a promuovere ricerche e analisi scientifiche per monitorare i progressi raggiunti da tutti i Paesi e ad avviare un sistema educativo in grado di formare i futuri leader. Il progetto educativo, rivolto alla formazione dei docenti di scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado, diventa un primo passo in avanti verso la realizzazione di questo obiettivo. Si tratta di un progetto olistico che si avvale di strumenti multimediali e innovativi capaci di supportare il docente nella lezione, nonché aiutare gli studenti ad avere un pensiero critico sul tema e diventare così promotori di cambiamenti sociali importanti e più sostenibili in relazione al cibo.

Il programma multimediale, disponibile sul sito www.noiilciboilpianeta.it, è suddiviso in 4 moduli e parte da un assunto: è il cibo l’elemento che accomuna i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) stabiliti dalle Nazione Unite. Infatti, mangiando in modo sano si incide sulla nostra salute, ma si potrebbero anche ridurre le emissioni di CO2 equivalente di 750 Kg all’anno (la stessa quantità di CO2 che un auto di media cilindrata emetterebbe in un viaggio andata e ritorno da Milano a Mosca[3]). O ancora: considerando le sole emissioni di gas serra delle famiglie europee, è il cibo a dare il contributo maggiore al cambiamento climatico, con il 31% del totale, superando il riscaldamento (23,6%) e i trasporti (18,5%)[4].

 

 

NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: 4 MODULI INNOVATIVI PER FORMARE I CITTADINI GLOBALI DI DOMANI

Il progetto per i più piccoli usa lo strumento della favola, da sempre pratico aiuto per educatori e formatori di tutto il mondo che vogliono raccontare concetti complessi con parole semplici. All’interno del programma, viene utilizzato il libro di favole dedicate ai temi della sostenibilità agroalimentare scritto da Gunter Pauli, il padre della blue economy, che diventa così lo strumento ideale per aiutare le generazioni più giovani a prendere coscienza di tematiche urgenti e attuali, come i cambiamenti climatici.

Per i ragazzi dagli 8 ai 18 anni, saranno disponibili a breve due moduli interattivi. Ai ragazzi della scuola di II° grado è dedicato il corso “Cibo sostenibile – Open Mind”, uno strumento didattico in grado di creare consapevolezza circa le dinamiche che connettono il cibo e l’ambiente, i bisogni alimentari della popolazione mondiale e le soluzioni verso nuovi equilibri. Per gli studenti dai 13 ai 18 anni, invece, sarà disponibile “Focus Unit”, un’unità di sensibilizzazione digitale che introdurrà i ragazzi ai temi della sostenibilità e degli SDGs.

“Noi, il cibo, il nostro Pianeta” mette a disposizione di universitari e professionisti anche un MOOC (Massive Open Online Course) sviluppato da BCFN con lo United Nations Sustainable Development Solutions Network del Mediterraneo (UN SDSN Med) ed SDG Academy dal titolo: “Sistemi Alimentari Sostenibili: la prospettiva mediterranea”. Questo MOOC nasce per rafforzare l’offerta formativa attuale con un “format dinamico”, in grado di insegnare ai giovani, in modo scientifico, l’importanza della trans-disciplinarità, indispensabile per avvicinarsi al mondo del cibo e alla sua sostenibilità in termini ecologici, umanistici ed economici. Grazie al modulo dedicato alle nuove professionalità richieste dal settore agroalimentare, sarà inoltre possibile scoprire che il lavoro del futuro integra la sostenibilità all’interno degli attuali modelli produttivi, come per esempio il Food Designer, l’innovator broker in agricoltura o l’agente di viaggio sostenibile.

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