Home C'era una volta Alex Welsh, una tromba scozzese

Alex Welsh, una tromba scozzese

SHARE

Il 9 luglio 1929 nasce a Edimburgo, in Scozia il trombettista e direttore d’orchestra Alex Welsh, uno dei pochi musicisti britannici che, insieme a Humphrey Lyttelton, Freddy Randall, Bruce Turner e pochi altri, ha saputo conquistarsi una solida fama a livello internazionale.

Un gruppo dixieland

Trasferitosi a Londra nel 1954, dà vita a un proprio gruppo di chiara matrice dixieland con il clarinettista Archie Semple di cui fanno parte anche il trombonista Roy Crimmins e il clarinettista Ian Christie. Nel 1957 suona al fianco di Jack Teagarden e di Earl Hines in tournée in Gran Bretagna. Verso la metà degli anni Sessanta il gruppo di Welsh si stabilizza con trombonista Roy Williams, il sassofonista John Barnes, il pianista Fred Hunt, il chitarrista Jim Douglas, il bassista Harvey Weston e il batterista Lennie Hastings.

Il mainstream jazz

La formazione sceglie di dedicarsi più al mainstream jazz che al dixieland puro attingendo a piene mani dal repertorio di Buck Clayton. Il gruppo resta unito per oltre dieci anni e regala a Welsh una grandissima popolarità e la partecipazione a quasi tutti i più importanti festival internazionali. La crisi arriva nella seconda metà degli anni Settanta quando i solisti di maggior spicco lasciano uno dopo l’altro l’orchestra per percorrere altre strade. Welsh non abbandona l’ambiente e continua a esibirsi sull’onda degli antichi successi. Muore a Londra il 25 giugno 1982

 

Previous articleEfficienza energetica, il COVID colpisce il core business
Next articleMETEOHEROES: in Tv la serie italiana che racconta l’Ecologia
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".