Home C'era una volta Alex Renard, la tromba jazz del Moulin Rouge

Alex Renard, la tromba jazz del Moulin Rouge

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Il 20 maggio 1906 nasce a Boulogne-sur-Seine il trombettista Alex Renard, uno dei protagonisti del jazz francese del Novecento.

Una tromba per Mistinguett

Renard inizia lo studio del violino al conservatorio di Parigi. In seguito preferisce la tromba, e per guadagnarsi da vivere dal 1924 al 1927, suona in varie orchestre da ballo. Nel 1927 insieme a Guy Paquinet entra a fare parte dell’orchestra jazz del Moulin Rouge, diretta da Fred Mélé con la quale accompagna anche Mistinguett e le Dollie Billies. Nel 1929 viene scritturato da una delle prime orchestre jazz francesi diretta dal pianista e compositore Léo Poll, padre del cantante Michel Polnareff. All’inizio degli anni Trenta si dedica con continuità alla musica da film pur non rinunciando a suonare nel Jazz Pathé e nell’orchestra di Lud Gluskin. Nella seconda metà degli anni Trenta accompagnare spesso il gruppo vocale dei Kentucky Singers.

Uno stile originale con richiami ad Armstrong

Per qualche tempo suona anche con Willie Lewis e agli inizi degli anni Quaranta registra in compagnia di Django Reinhardt e di due altri trombettisti francesi di allora, Philippe Brun e Pierre Allier. Durante l’occupazione tedesca si adatta a suonare soprattutto nell’orchestra del Lido diretta da Jean Yatove. Dopo la Liberazione forma un suo gruppo di jazz e nella prima metà degli anni Cinquanta suona spesso con Alix Combelle e Jerry Mengo. Dal 1962 fino al 1972 è un componente dell’orchestra dell’Olympia. Eccellente strumentista Alex Renard è influenzato agli inizi dal jazz dei Chicagoans, di Red Nichols e della sua équipe, ma soprattutto da Bix Beiderbecke. Rapidamente assimila queste influenze e arrivò a forgiare uno stile originale adattando senza copiarli gli stili di Armstrong e di Bunny Berigan. Muore a Clichy l’11 novembre 1976.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".