Aldo, Giovanni e Giacomo, un trio inarrestabile e molto amato, protagonista di storie esilaranti e leggere, approdano al cinema con un nuovo film. Si intitola “Il ricco, il povero e il maggiordomo” ed è un film interamente sostenibile perché realizzato nel rispetto dell’ambiente.
La loro comicità è semplice ed immediata e il loro nuovo film è ancora una volta una pennellata di italianità, quella tipica del sud e quella del nord insieme, con tutte le contraddizioni del caso, ma in definitiva quella di tutti noi, italiani fino al midollo, italiani tra noi e con gli altri, con tutti i pregi e i difetti che ci accomunano.
Aldo, Giovanni e Giacomo: attori “sostenibili”
La trama de “Il ricco, il povero e il maggiordomo” è un susseguirsi d’idee e sketch divertenti, a volte già visti e fedeli all’immagine che Aldo, Giovanni e Giacomo hanno sempre dato di loro stessi, a volte innovativi, ma la novità stavolta c’è davvero e si trova tutta nel modo in cui i nostri amati comici hanno voluto affrontare le riprese di questo film.
“Il ricco, il povero e il maggiordomo” è un film sostenibile e tutte le idee per renderlo tale, sono state coordinate e proposte da Edison Green Movie.
Il produttore, Paolo Guerra, parlando del modo in cui è stata affrontata la produzione ha detto che “l’idea è arrivata direttamente da Edison che ce l’ha sottoposta e devo dire che noi ci abbiamo creduto subito, ma ci abbiamo talmente creduto che “li abbiamo sorpassati a sinistra”, facendo molte più cose di quanto il protocollo richiedeva. Siamo molto contenti di questo, abbiamo fatto un ottimo lavoro risparmiando migliaia e migliaia di bottiglie di plastica, di bicchieri e tanto altro…”
A pensarci bene, il cinema è un’industria dietro la quale c’è una vita frenetica fatta di cose e di persone che devono spostarsi da un luogo all’altro e che consumano pasti nei piatti di plastica e producono tonnellate di rifiuti, poi illuminazioni di set e uffici, materiali che vengono smaltiti senza prevederne un possibile riutilizzo e via dicendo.
Dalla differenziata alla carta riciclata, tutto nel rispetto dell’ambiente
La questione in fondo è semplice: se tutti, durante l’intero periodo della lavorazione, mettessero davvero in pratica atteggiamenti eco sostenibili, si farebbe una differenza enorme. E così è stato per il film di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Qui di seguito alcuni provvedimenti che hanno consentito di renderlo sostenibile:
CONSUMI ENERGETICI:
Sono stati fatti allacci temporanei alla rete elettrica nazionale evitando l’utilizzo dei gruppi elettrogeni ed uso di lampade ad incandescenza ed alogene, con un risparmio di 42 tonnellate di CO2.
TRASPORTI:
Per gli spostamenti è stato privilegiato il treno ed è stato fatto un accordo di car sharing (CAR2GO) per gli spostamenti in città e previsto persino l’uso delle biciclette (quando possibile)!
COSTRUZIONI E MATERIALI:
Sono state privilegiate le location dal vivo ed il 50% delle costruzioni sono rientrate nei magazzini per un riutilizzo futuro.
CAFFE’
Considerando che una produzione cinematografica media utilizza circa 10mila cialde per il caffè, si è provveduto a scegliere una società (PUNTO EQUO SOC. COOP) che potesse fornire caffè e modalità di consumo equosolidale, facendo risparmiare 10.000 cialde, 10.000 bicchieri di plastica, 10.000 bastoncini di plastica
E questi sono solo alcuni dei provvedimenti adottati, che variano dalla differenziata all’uso della carta riciclata, dalla scelta di una cucina da campo per i pasti della troupe, alla fornitura di acqua (distribuita con piccole borracce di alluminio), dall’uso del digitale, agli alberghi per la troupe, rigorosamente scelti vicino alla metropolitana.
Anche Legambiente ha seguito la lavorazione del film
“Quando andavamo in bagno, per risparmiare acqua – commentano Aldo, Giovanni e Giacomo – ci dovevamo portare a casa la roba. Questo non è stato tanto divertente. E’ anche vero che non è stata un’estate memorabile dal punto di vista del caldo, però sai, d’estate ti viene sete e devi bere e consumi tutte quelle bottiglie di plastica che non sai mai dove buttare. Con questo sistema di ecosostenibilità invece abbiamo risparmiato le bottiglie sì, ma anche l’acqua perché ce la davano dentro queste borracce di alluminio, come quelle che usavano negli anni ’50 gli scalatori dell’Everest. Noi avevamo la nostra assistente che aveva attaccata alla cintura le nostre 3 borracce!
L’unica cosa – continuano – era che l’acqua era sempre tiepida e quando andavi per bere dicevi: no, no guarda, mi è passata. E così risparmiavi anche l’acqua insieme alle bottiglie!
Poi mangiavamo nei piatti di porcellana, ma sai la pasta nei piatti di porcellana si fredda prima, così avevamo l’acqua calda e la pasta fredda. E poi avevamo un signore che lavava i piatti. Ma a parte gli scherzi, è stato molto divertente! Ah! Abbiamo risparmiato anche sull’elettricità perché non avevamo i gruppi elettrogeni ma ci attaccavamo di nascosto alla corrente elettrica degli altri!”.
Per concludere, degno di nota, Gianluca della Campa, responsabile di produzione nonché direttore marketing di Legambiente, ha seguito tutte le operazioni e verificato la corretta applicazione del protocollo fino al risultato final