Home C'era una volta Alberto Cheli, quello degli Schola Cantorum

Alberto Cheli, quello degli Schola Cantorum

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Il 2 novembre 1951 nasce a Firenze il cantante e autore Alberto Cheli un protagonista della musica italiana a partire dagli anni Settanta del Novecento.

Da Le Madri alla Schola Cantorum

Molto attivo sulla scena musicale, quella romana in particolare, alla fine degli anni Sessanta partecipa all’avventura del gruppo Le Madri insieme al chitarrista Tony Sidney destinato poi a partecipare all’esperienza dei Perigeo. Negli anni Settanta Cheli entra a far parte degli Schola Cantorum, un gruppo vocale che ottiene ottimi risultati.

L’esperienza da solista

Nel 1978, chiusa anche quella esperienza, tenta la carriera solistica ottenendo un discreto successo con il brano Cavalli alati, cui segue nel 1980 la partecipazione al Festival di Sanremo con Passerà. Continua più come autore che come interprete fino al 1986 quando accetta di rientrare con il vecchio gruppo e partecipa alla formazione dei Nova Schola Cantorum.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".