Home C'era una volta Albert Langue, una tromba old style

Albert Langue, una tromba old style

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Il 21 marzo 1921 nasce a Mons, in Belgio, il trombettista Albert Langue, tra i più apprezzati strumentisti europei di jazz tradizionale

I Dixie Stompers

Fin da ragazzo studia violino e tromba al conservatorio di Mons e comincia a interessarsi al jazz dopo aver ascoltato la musica di Louis Armstrong. Durante la seconda guerra mondiale suona in varie orchestre prima di entrare a far parte dei Dixie Stompers diretti dal pianista Jean Leclère nel 1946: Nel 1950 tocca proprio a lui assumere la direzione del gruppo destinato a diventare il primo ensemble old style del dopoguerra in Belgio e, per un certo tempo, anche il più famoso.

Accompagnatore dei jazzisti USA

In quel periodo tengono numerosi concerti nella Francia settentrionale diventando popolarissimi e riuscendo ad avere anche un ottimo successo di vendita con i loro dischi. I Dixie Stompers hanno accompagnato spesso musicisti in tournée in Europa come Sidney Bechet, Lil Hardin, Albert Nicholas, Peanuts Holland, Bill Coleman e hanno inciso dischi con Benny Waters e Nelson Williams. Una delle loro ultime esibizioni è nel maggio del 1963 ad Anversa. Muore il 2 giugno 2013.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".