Home C'era una volta Al Viola, una chitarra per tutte le stagioni

Al Viola, una chitarra per tutte le stagioni

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Il 16 giugno 1919 a Brooklyn, New York, in una famiglia d’origine italiana nasce il chitarrista Alfonso Alfred Viola, da tutti conosciuto come Al Viola.

La passione per la chitarra

Nato in una famiglia di musicisti nella quale la madre e il fratello maggiore suonavano da dilettanti diversi strumenti a corde, viene attratto sin dall’infanzia dalla chitarra, strumento al quale dedica la maggior parte del tempo libero studiando da autodidatta. Inizialmente subisce l’influenza dei chitarristi più popolari dell’epoca come  Dick McDonough, Carl Kress e George Van Eps, ma quando gli accade di ascoltare la chitarra elettrica di Charlie Christian, prima su disco e poi dal vivo al Minton’s e in altri club di New York, decide che quello è lo strumento al quale deve dedicarsi. Ha poi occasione di ascoltare a lungo il trio di King Cole che si esibisce al Kelly’s Stable e, naturalmente, è Oscar Moore che monopolizza la sua attenzione. I due chitarristi diventano buoni amici ed è proprio Moore che procura a Viola la sua prima chitarra elettrica. Nel frattempo la qualità del giovane chitarrista migliora, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista teorico, grazie agli studi di armonia e teoria che compie presso la California Academy of Music.

The Three Sergeants

Nel 1941 viene richiamato sotto le armi e comincia a suonare in un trio denominato The Three Sergeants il cui pianista, Louis Ventrella, viene poi rimpiazzato da Page Cavanaugh. La formazione ottiene uno strepitoso successo, al punto che anche dopo la fine della guerra continua la sua attività, trasformandosi in un complesso vocale strumentale che rimane unito fino al 1949. Lasciato il trio, Al Viola ha un’intensa attività, dapprima con il trio di Bobby Troup dal 1950 al 1954, poi con l’orchestra di Ray Anthony. dal 1955 al 1956, quindi con quella di Harry James nel 1957. In seguito il chitarrista suona nel quintetto di Buddy Collette, a partire dal 1957 e nell’orchestra di Les Brown in varie riprese. Nel 1961 accompagna Julie London e l’anno seguente Frank Sinatra in una tournée lunghissima. Nel frattempo si dedica alla chitarra classica e a studi musicali approfonditi, partecipando anche ai famosi concerti neofonici di Stan Kenton e dando il suo contributo alla realizzazione di numerosi film e spettacoli televisivi. Muore a Los Angeles il 21 febbraio 2007.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".