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Al via l’Expo con l’Altro Expo

expo manifestazioni

E’ tutto pronto ai padiglioni dell’Esposizione Universale per il via ufficiale all’Expo 2015. “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” è questo lo slogan attorno a cui ruoterà tutta l’Esposizione con almeno altri 160 convegni previsti nei prossimi mesi. E dovrebbe porre Milano al centro dell’attenzione internazionale, se non fosse per le imponenti misure di sicurezza che stanno trasformando il capoluogo lombardo in un centro militarizzato. Il timore per le questure è trovarsi di fronte ad una situazione ingovernabile, il timore per chi manifesta è di trovarsi di fronte ad un altro G8 come fu quello di Genova con conseguenze drammatiche che nessuno si augura. E che continuano a rimbalzare nei drammatici fatti della Diaz per cui l’Italia è stata messa sotto accusa per tortura. Fatti che non si possono tacere né, tantomeno, dimenticare.

A Milano la tensione è già altissima

La tensione è già altissima. Manca un giorno all’apertura e per le “cinque giornate di Milano” proclamate dai movimenti no Expo si è proceduto con i primi arresti.  In manette è finito un giovane tedesco che con altri 19 tra suoi connazionali e francesi aveva trovato accoglienza negli spazi occupati nelle “Case minime” del popolare quartiere Giambellino – Lorenteggio. A bordo della sulla sua auto, gli agenti della Digos avrebbero trovato – perché il condizionale è sempre d’obbligo –  tutto l’occorrente per confezionare bombe molotov.

Si sarebbe trattato di un blitz preventivo contro presunti esponenti del movimento ma sono già partite le prime identificazioni. In mano alla Digos si trovano 26 ragazzi: 6 italiani e 20 stranieri, ma comunitari, di cui 4 di nazionalità tedesca e 16 di nazionalità francese. Riferiscono fonti ufficiali che tra loro solo 5 erano in possesso di documenti. Per tre tedeschi e una giovane francese il giudice di Milano Olindo Canali ha deciso di non convalidare il provvedimento di espulsione della Questura milanese. Il che fa cominciare a temere che non tutte le perquisizioni siano state condotte nel rispetto delle norme.

La Digos ha anche provveduto ai primi sgomberi. E’ stato sgomberata la Base di Solidarietà Popolare: si tratta di uno spazio occupato dagli attivisti per il diritto alla casa delle zone Giambellino e Lorenteggio. Sempre secondo la polizia, proprio qui sarebbero state ritrovate mazze ferrate, bombe molotov e maschere antigas scoperte in alcuni appartamenti occupati abusivamente.

“Se combineranno qualcosa sapremo chi sono e di che cosa fanno parte”, ha commentato con un certo disprezzo un poliziotto presente a Giambellino.

Il movimento: “Abbiamo diritto di manifestare e siamo pacifisti”

Ma il movimento non recede. Gli slogan non sono nel segno della violenza. Ed il diritto di manifestare è un diritto costituzionale. Si inizia il primo maggio con la marcia di Milano contro la marcia fascista organizzata dal Coordinamento Fascisti e Razzisti No Grazie. Prima scenderanno in piazza gli studenti e avrà inizio anche il “Campeggio internazionale No Expo” presso il Parco di Trenno che dovrebbe durare fino al 3 maggio.  Il primo maggio si parte con il #NoExpoMayDay. Il 2 maggio seguiranno “mobilitazioni diffuse”, mentre il 3 avrà luogo un’assemblea plenaria generale.Dal 3 in poi la rete No Expo promette sei mesi di #alterexpo!, piattaforma antagonista al modello dell’Expo e “oltre i grandi eventi” spiegano i coordinatori.

Questi allarmi  – continuano dai No Expo – hanno il solo scopo di “infangare i movimenti per spaventare le persone e tenerle lontane dalle piazze e nel frattempo costruire la figura del nemico pubblico che legittimi ogni possibile intervento repressivo”.

Imponenti misure di sicurezza, Milano città militarizzata

Le manifestazioni attese saranno comunque imponenti. Si prevedono almeno 30mila persone per la “May Day Parade”. E si avrà un dispiegamento di forze altrettanto se non più imponente. Verrà aumentato l’organico con un significativo numero di agenti in più. Non solo: in queste ore si sta discutendo della possibilità di bandire ogni forma di sciopero per i 6 mesi dell’Esposizione.

Tutti certamente sanno, anche nel movimento, che potrebbero esserci pericolosissime infiltrazioni non ben definite né identificabili. Ma chi manifesterà – giurano – saranno studenti, lavoratori, precari, disoccupati che scenderanno in piazza con figli e bambini. Manifesteranno i No Tav, No Dal Molin. No Muos, No Mose, una massa critica e consapevole. E per l’Expo anche questa potrebbe essere un’occasione per riflettere. I grandi temi dibattuti all’interno dell’esposizione universale non possono essere solo oggetti da vetrina, debbono necessariamente entrare nella vita delle persone. Nella vita di tutti i giorni. L’unico auspicio è che l’Expo non si trasformi in un’altra … Genova.

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