Bill Gates scommette sul condom perfetto. E’ la sfida lanciata dal magnate americano nella lotta contro l’Aids. Attraverso la fondazione di Bill e Melinda Gates i coniugi hanno lanciato un concorso rivolto alle aziende o ai privati per realizzare un profilattico ideale.
Aids, Bill Gates scommette sul condom ideale
“Il condom è uno strumento che, se usato correttamente, si rivela determinante nella lotta alle malattie sessualmente trasmissibili e alle gravidanze indesiderate” si legge sul sito della fondazione, “ma troppo spesso le donne, soprattutto coloro che fanno del sesso un commercio, si trovano impelagate in quella che viene definita ‘negoziazione del condom’ per convincere i clienti a usarlo”.
Ma cosa succederebbe, chiedono Bill e Melinda, se creassimo uno strumento che ha tutti i vantaggi del preservativo attualmente in uso, ma senza gli aspetti negativi? Ancora meglio: che succederebbe se si creasse un preservativo preferibile al sesso senza protezione? Le conoscenze attuali in termini di biologia vascolare, neurologia, urologia, altri campi – dicono i Gates – permettono di sviluppare idee che siano rivoluzionarie. Per questo sul sito della Fondazione hanno pubblicato un bando con le regole per proporre le idee piu’ innovative e fare passi avanti nello sviluppo del preservativo del nuovo millennio. Aggiudicandosi, tra l’altro, il premio da un milione di dollari.
La fondazione
La fondazione Bill e Melinda Gates, oggi guidata dal padre di Bill William H. Gates Sr. e da Patty Stonesifer (ex membro della delegazione americana all’ONU), possiede un patrimonio di 43 miliardi di dollari ed è oggi considerata la fondazione più grande del mondo. Attivissima nella ricerca medica, nella lotta all’AIDS e alla malaria, si batte per il miglioramento delle condizioni di vita nel terzo mondo e per l’educazione.
Bill e Melinda erano presenti al Word Economic Forus di Davos, dove hanno dichiarato di essere ottimisti riguardo la lotta alla povertà: “…per raggiungere dei risultati ci dovrà essere volontà politica, cooperazione globale e ingenuità umana. Le vite dei più poveri miglioreranno in tempi più rapidi nei prossimi 15 anni. Il progresso non solo è possibile, ma anche inevitabile…”