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Ahmed Abdul-Malik: il jazz ha colori mediorientali e nordafricani

Il 30 gennaio 1927 nasce a New York il contrabbassista Ahmed Abdul-Malik, famoso per la sua capacità di integrare stili musicali mediorientali e nordafricani nella sua musica jazz.

Dal violino al basso

Registrato all’anagrafe con il nome di Jonathan Tim Jr, a sette anni inizia a studiare violino nel locale conservatorio e ancora giovanissimo mette in mostra un talento così significativo da fargli guadagnare un posto nella All City High School Symphony Orchestra. I suoi interessi musicali, però, sono rivolti verso la musica orientale e africana, quella stessa musica che il padre, originario del Sudan, amava suonare e cantare a casa. Così, ben presto lascia il violino per basso e il contrabbasso e inizia a organizzare concerti per le scuole e i college dello stato, presentando cantanti e piccoli gruppi provenienti soprattutto dalle Antille, dal Medio Oriente e dall’Africa.

Un’intensa attività

Deciso a mettersi in proprio inizia a suonare ovunque trova spazio. Inevitabilmente la sua attività musicale risulta influenzata da questi interessi e trova sfogo soprattutto con quei jazzisti che più degli altri sono aperti a esperienze di questo tipo. Suona con Art Blakey dal 1945 al 1948, con Sam Taylor nel 1954, con Randy Weston nel 1957 e con Thelonious Monk nel 1958, registrando anche qualche disco. Negli anni Sessanta, interrompe per qualche tempo l’attività per dedicarsi agli studi superiori di musica al New York College of Music. Muore il 2 ottobre 1993.

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