Aumentare la consapevolezza della generazione Y e Z rendendola protagonista nella lotta contro il cambiamento climatico. È questo l’obiettivo di ActJust, un progetto che in questi tre anni ha coinvolto giovani di sette paesi europei stimolandone la riflessione sul tema anche grazie al supporto di associazioni, istituzioni e policy maker.
Nel corso dell’hackaton che si è svolto di recente a Vienna, 70 giovani provenienti da Austria, Danimarca, Grecia, Italia, Lituania, Serbia e Spagna si sono confrontati sui diversi temi legati alla giustizia climatica elaborando un manifesto con cinque raccomandazioni per l’Unione Europea, dal tema della produzione alimentare all’energia, dalle migrazioni ai trasporti e mobilità senza dimenticare l’istruzione. In campo agricolo si chiedono maggiori sovvenzioni a coloro che praticano l’agricoltura sostenibile a discapito di chipersegue metodi più convenzionali; in campo energetico si auspica che entro il 2050 il 60% degli spazi pubblici in ogni paese europeo siano alimentati da energie rinnovabili e venga ridotto il consumo energetico del 25%. La terza richiesta dei giovani riguarda i migranti climatici: attualmente non esistono strumenti giuridici internazionali che li tutelino mentre diventa necessario che l’Unione Europea riconosca con uno status giuridico apposito i rifugiati per cause climatiche. I trasporti sono responsabili di quasi un quarto delle emissioni di gas serra in Europa, e questo è l’unico settore che registra emissioni superiori a quelle del 1990. È quindi necessario intervenire con urgenza per avere un sistema pubblico più efficiente e il più possibile gratuito. Infine, nella maggior parte dei programmi scolastici manca la formazione sul clima. Diventa quindi fondamentale fornire ai docenti strumenti e metodi per implementare l’educazione ambientale in tutti i cicli di studi entro il 2025.
“Adottare queste raccomandazioni significa riconoscere che la crisi climatica oltre a essere un problema ambientale è anche una questione di giustizia e che l’Occidente globale ha una responsabilità nei confronti degli altri paesi per il nostro futuro comune. Per raggiungere l’obiettivo è importante agire per realizzare un cambiamento sistemico, mobilitando l’impegno locale e rafforzando la società civile. È quindi necessario darestrumenti ai giovani, che si sono mostrati ad oggi i più consapevoli sulla questione, affinché diventino i protagonisti del cambiamento che desiderano” afferma HajarDrissi Project Manager del progetto ACTJUST per ActionAid Italia.
Durante l’incontro a Vienna i vari gruppi si sono messi alla prova anche nella ricerca di soluzioni innovative contro la crisi climatica. A vincere il progetto presentato dal team italiano ClimACT che punta ad aumentare l’educazione alla giustizia climatica nei sistemi di istruzione europei. Infatti, secondo recenti studi solo il 4% degli studenti ritiene di conoscere a fondo la crisi climatica mentre il 57% vorrebbe saperne di più sulle soluzioni sostenibili1. Per colmare questa mancanza, il team ha ideato una piattaforma dedicata alle comunità scolastiche e non solo.