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AC/DC e Metallica arma da guerra in Iraq

Il 23 aprile 2004 i media di tutto il mondo rimandano una notizia che divide il mondo del rock: la musica viene utilizzata come arma.

Sparare musica

Non è una novità per le truppe statunitensi l’idea di utilizzare enormi amplificatori per “sparare” musica ad altissimo volume contro le postazioni nemiche. Fin dai tempi dell’assedio alla nunziatura apostolica di Panama, dove s’era rifugiato Noriega, la pratica fa parte della guerra psicologica che affianca le azioni militari più tradizionali dell’esercito USA. Anche in Iraq la musica, in particolare l’heavy metal, viene utilizzata a questo scopo non senza polemiche.

I Metallica non ci stanno

Quando si diffonde l’indiscrezione secondo la quale, per piegare le ultime sacche di resistenza militare delle truppe di Saddam, l’esercito statunitense sta impiegando le canzoni dei Metallica, un componente della band, Lars Ulrich, si infuria, dissociandosi pubblicamente dalla scelta. L’emittente radiofonica Arrow FM 93.1 di Los Angeles riferisce che i Marines, nell’assedio a Fallujah, stanno sparando canzoni degli AC/DC inframmezzate da appelli alla resa e a insulti vari. L’annuncio provoca la mobilitazione di moltissimi fans schierati per la pace che chiedono al gruppo australiano di assumere un atteggiamento simile a quello di Ulrich. A differenza dei Metallica però gli AC/DC tacciono

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