Il 24 agosto 1989 a Villa Literno, in provincia di Caserta, un gruppo di persone incappucciate e armate assale una baracca-dormitorio che ospita molti lavoratori africani, tutti occupati nelle imprese della zona, in prevalenza agricole.
Militante antiapartheid
Il “commando” razzista sorprende le sue vittime nel sonno e colpisce per uccidere. Gli africani cercano di sottrarsi ai colpi con la fuga ma uno di loro, il giovane sudafricano Jerry Essan Maslo viene assassinato. Militante antiapartheid era fuggito dal suo paese per non dover più affrontare problemi di discriminazione razziale.
Noi non esistiamo
Poco tempo prima di morire aveva dichiarato a un giornalista: “Pensavo di trovare in Italia uno spazio di vita, una ventata di civiltà, un’accoglienza che mi permettesse di vivere in pace e di coltivare il sogno di un domani senza barriere né pregiudizi. Invece sono deluso. Avere la pelle nera in questo paese è un limite alla convivenza civile. Il razzismo c’è anche qui: è fatto di prepotenze, di soprusi, di violenze quotidiane con chi non chiede altro che solidarietà e rispetto. Noi del terzo mondo stiamo contribuendo allo sviluppo del vostro paese, ma sembra che ciò non abbia alcun peso. Prima o poi qualcuno di noi verrà ammazzato ed allora ci si accorgerà che esistiamo.”
Buongiorno sig. Gianni Lucini sono il sig. Di Fraia Raffaele nato e vissuto a Villa Literno per tanto tempo (io ero li all’epoca di quell’efferato delitto – mi scusi lei dov’era?), trasferitomi al nord per motivi di lavoro dove tuttora vivo. Stamattina leggendo casertanews online mi sono imbattuto in un articolo a sua firma su dailygreen dal titolo A VILLA LITERNO UCCIDONO JERRY ESSAN MASLO.
Lei definisce quattro balordi dell’epoca tra cui un minorenne (IL COMMANDO RAZZISTA) quando questo delitto non è stato certamente commesso per motivi razziali.
Io non conosco le sue fonti (ma le mie si) la invito a leggersi gli atti processuali dai quali si evince che si trattò di un tentativo di rapina a mano armata sfociata tragicamente in omicidio.
Per la morte di Masslo, nel luglio del 1991, sono stati condannati in via definitiva dalla Corte d’Assise di Appello Giovanni Florio (a 18 anni), Giuseppe Caputo a 14, Michele Lo Sapio a 13. Salvatore Caputo, il quarto appartenente alla banda, all’epoca dei fatti ancora minorenne, fu condannato a 12 anni dal Tribunale dei Minori.
Buongiorno a lei. Rispetto la sua opinione, non ero a Villa Literno ma non sono l’unico a pensarla così. Per esempio due anni fa Repubblica di Napoli ne parlava così: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2019/08/23/news/villa_literno_il_ricordo_di_jerry_masslo_ucciso_30_anni_fa_per_razzismo_-234179739/
anche questo è interessante: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2019/08/23/news/villa_literno_30_anni_dopo_l_omicidio_di_jerry_masslo_il_ricordo_sbiadito_del_razzismo-234217860/