Prorogata fino al 12 gennaio 2020 per il grande successo di pubblico e critica ottenuto da Chiara Dynys l’artista mantovana autrice della mostra Sabra Beauty Everywhere, curata da Gabriella Belli e ospitata nella splendida cornice della Sala delle Quattro Porte del Museo Correr di Venezia.
L’esposizione, con forza e delicatezza, racconta dei campi di Sabra e Shatila in Libano. In apparente e disarmante normalità le immagini di un’infanzia che resiste, senza perdere incanto e ingenuità, persino laddove la vita sembra riservare solo pericolo e miseria.
Risultato inedito di un lavoro realizzato dall’artista tra il 2010 e il 2013 a Beirut, la mostra prende la forma di un ciclo di 27 trittici in legno e foglia d’oro. Ogni composizione contiene, come in un sacrario, le immagini catturate tra le strade di questi “ghetti” di paura e di isolamento in cui l’artista, tra giocattoli e sorrisi, riesce a riscoprire i segni e la meraviglia di un’infanzia ancora vitale e piena di speranza. Come ha spiegato Chiara Dynys:
- Quando ho visitato i campi di Sabra e Shatila ho percepito una grande energia vitale, una voglia di vivere che si trasforma in gioia di vivere. La solidarietà tra bambini, necessaria per sopravvivere in un contesto ostile è capace di creare una dimensione diversa, un mondo a misura di piccoli ma con tutte le regole di un sistema complesso. Con questo progetto non ho voluto realizzare un lavoro sui profughi o sul Medio Oriente dilaniato. Sono piuttosto partita da qui per raggiungere un concetto più profondo e universale: attraverso gli sguardi e i volti di un’infanzia delicata e pura, ho cercato il senso profondo dell’esistenza.
Le immagini, incastonate all’interno di scrigni preziosi ispirati ai polittici delle chiese, ai tempietti buddisti e alle cornici che contengono le parole del Corano, diventano testimonianze profondamente religiose, espressione di una fede che non è cristiana, musulmana o buddhista, ma fa parte di una religione universale.
Tutto questo entra in naturale sintonia con la dimensione sacrale della Sala delle Quattro Porte, uno spazio segnato dalla presenza del particolare rilievo cinquecentesco “Madonna col Bambino”. Al centro della sala, una grande installazione con una teca di cristallo, attraversata dalla scritta in oro “Non c’è nulla al di fuori”, tratta dal pensiero di Sant’Agostino, diviene paradigma tra il dentro e il fuori, in un confronto diretto con l’integrità interiore che caratterizza l’infanzia al centro delle opere.
La mostra, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione della VAF-Stiftung, conferma l’impegno della Fondazione Musei Civici di Venezia nell’ambito della riflessione sui problemi emergenti della convivenza civile e si pone in linea con le precedenti esposizioni dedicate a due artiste di assoluto rilievo internazionale come l’americana Jenny Holzer e l’iraniana Shirin Neshat, che hanno presentato lavori rivolti a problematiche di forte caratura sociale.
La Fondazione Musei Civici dedicherà un momento di approfondimento sull’attività di Chiara Dynys, lunedì 25 novembre – alle 17:30 nella Sala delle Quattro Porte al Museo Correr – in occasione della presentazione della speciale monografia dedicata al suo lavoro, edita da Skira Special Edition e curata da Giorgio Verzotti. All’incontro parteciperanno insieme all’artista, Gabriella Belli, direttrice MUVE e curatrice della mostra in corso; Giorgio Verzotti, curatore della monografia; Pietro della Lucia, Special Projects & Books Manager di Skira.
Chiara Dynys è un’artista poliedrica, dedita sia a esperienze concettuali sia a pittura e scultura, con una produzione rilevante di interventi performativi e opere fortemente impegnate nella riflessione sociale e antropologica del nostro tempo. La prima esperienza in questo senso risale al 1997, quando utilizzò chador neri per dare vita a una grande installazione composta da “Ali nere”, che Gabriella Belli incluse nelle collezioni del Mart, quando era ancora in costruzione.
La sua attività è segnata da una profonda indagine sul senso dell’anomalia e del limite tra realtà umana e scenario metafisico. Aspetti ricorrenti della sua speculazione sono i temi del doppio, della duplicità e dello sdoppiamento.
Artista di grande versatilità, ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in importanti musei e istituzioni culturali sia pubblici sia privati, italiani e internazionali, tra cui Musée d’art moderne, Saint-Étienne, 1992; Galerie de France 2, Parigi, 1993; CIAC, Montréal, 1997; Museum Bochum, Bochum, 2003; Kunstmuseum Bonn, Bonn, 2004; Rotonda di Via Besana, Milano, 2007; Palazzo Reale, Milano, 2009; ZKM – Museum für Neue Kunst, Karlsruhe, 2009; Villa Panza, Varese, 2009; Museo Poldi Pezzoli, Milano, 2013; Arkhangelskoye – VII Moscow Biennale, Mosca, 2017; Mattatoio Testaccio, Roma, 2019.
Prorogata fino al 12 gennaio 2020 la mostra Sabra Beauty Everywhere di Chiara Dynys, ospitata nella splendida cornice della Sala delle Quattro Porte del Museo Correr di Venezia.
Il Museo Correr è uno dei più importanti e rappresentativi musei della città di Venezia. È situato nel sestiere di San Marco, presso piazza San Marco, e fa parte della Fondazione Musei Civici di Venezia.