A rischio, per assenza di nuovi finanziamenti, il completamento della Carta Geologica d’Italia (Carg) e con essa la conoscenza del suolo e del sottosuolo nazionale, indispensabile per mettere in sicurezza i territori e procedere a un’idonea pianificazione urbanistica.
A lanciare l’allarme – riferisce l’Ansa -è l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) durate l’incontro “La memoria del territorio a garanzia del futuro: il Progetto Carg” organizzato una settimana fa a Roma.
Ogni singolo foglio del Carg, realizzato dall’Ispra in collaborazione con le Regioni, le Province autonome, le Università e il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), spiega una nota, “contiene la possibilità di ricavare informazioni oggi più che mai preziose dall’individuazione delle risorse idriche ed energetiche a quelle minerarie, dalla descrizione delle aree più idonee allo stoccaggio delle scorie radioattive o alla progettazione di infrastrutture sicure.
Questa conoscenza è al momento solo parziale: per completare il lavoro mancano ancora 300 fogli geologici e quasi tutti i fogli geotematici” denuncia l’Istituto.
La cartografia del progetto Carg, prosegue l’Ispra, è “indispensabile al raggiungimento degli obiettivi finalizzati ad uno sviluppo sostenibile, temi al centro dell’agenda della COP27, in atto in questi giorni a Sharm El-Sheikh. Quella a rischio, quindi, non è una semplice carta colorata, ma un’importante infrastruttura di ricerca strategica per la Nazione, che oggi rappresenta lo strumento più completo per leggere il passato e il presente del nostro territorio”.