I pesci del Messico sono a rischio per colpa della cocaina acquatica. L’allarme arriva da un rapporto della Environmental Investigation Agency.
Cocaina acquatica minaccia due specie
A rischio sono due specie messicane: il totoaba e la vaquita (o focena del Golfo della California). La colpa è della mania della Cina proprio per la cosiddetta “cocaina acquatica”. L’epiteto di “cocaina acquatica” deriva infatti dai prezzi alle stelle: la vescica natatoria di totoaba viene venduta da 2.500 a 9.400 dollari l’etto. Un prezzo molto alto che tra l’altro, secondo i dati dell’Eia, è perfino calato del 60-80% dal 2012-2013.
Cocaina acquatica mette a rischio totoaba e vaquita
Il totoaba viene pescato illegalmente per la sua vescica natatoria che, essiccata, viene venduta illecitamente a prezzi che partono dai 2.500 dollari l’etto, mentre la vaquita è una vittima “collaterale” perché rimane impigliata nelle reti illegali usate per pescare i totoaba.
Il rapporto che ha lanciato l’allarme è stato rilasciato in occasione della Convenzione internazionale sulle specie in via di estinzione (CITES) riunita a Ginevra fino al 15 gennaio.
Cocaina acquatica, la Cina ne fa largo uso
La vescica natatoria del totoaba viene venduta soprattutto a Hong Kong, nella Cina meridionale e via web. Queste vesciche essiccate sono usate come alimento e rimedio naturale per la salute, ma oggi sono comprate dai cinesi soprattutto come oggetti da collezione, regali o investimenti.
Il totoaba è una specie endemica delle acque messicane del Golfo superiore della California, nelle cui acque vive – o meglio sopravvive – anche l’ultima esigua popolazione al mondo di vaquita.
Si tratta del cetaceo più piccolo e più a rischio al mondo di cui restano meno di 100 esemplari, spiega Clare Perry, team leader della campagna per gli oceani della Eia. L’estinzione potrebbe arrivare entro il 2018. Sia i vaquita che i totoaba sono protette da leggi nazionali e internazionali. La pesca del totoaba è illegale dal 1975.
