L’Artico si sta sciogliendo e sembra proprio un processo irreversibile. Le calotte di ghiaccio sono a rischio… scioglimento. Proprio così: il ghiaccio artico – avvisano gli esperti – reagisce molto lentamente ai cambiamenti climatici ma quando comincia a sciogliersi lo fa in modo irreversibile. Questa la scoperta dell’Australian National University.
Artico a rischio scioglimento irreversibile
I ricercatori hanno preso in esame gli ultimi cinque cicli glaciali del Pleistocene, in un arco di 500mila anni, attraverso campioni di sedimenti del Mar Rosso. Alla fine degli ultimi cinque cicli glaciali, il livello del mare è salito a un tasso di 5 metri e mezzo per secolo.
In quei periodi – scrivono ancora gli scienziati – c’era almeno il doppio del ghiaccio presente sulla Terra oggi. Successivamente, “negli archi di tempo in cui la quantità di ghiaccio era simile a quella presente oggi l’innalzamento si è attestato tra il metro e il metro e mezzo per secolo”, ha spiegato Katharine Grant, autrice del rapporto pubblicato su Nature Communication.
Artico, studiati gli ultimi cinque cicli glaciali
Questo significa che, naturalmente, come è ovvio aspettarsi, il livello del mare è determinato direttamente dal livello del ghiaccio e, quando questo comincia a sciogliersi, il livello dei mari si innalza con effetti disastrosi e del tutto immaginabili.
Questi cambiamenti, però, avvertono ancora i ricercatori, possono verificarsi rapidamente, nell’arco di un decennio, ma l’impatto sul livello del mare è nell’ordine delle decine di centimetri. Nel lungo termine, invece, a fare la differenza è lo scioglimento delle calotte – la Groenlandia e l’Antartide – che è un processo lungo e inarrestabile ma, soprattutto, difficilmente reversibile.