Il dibattito sull’utilizzo delle nanotecnologie in campo agroalimentare è sempre aperto. Negli Stati Uniti, l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (FDA) che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici (controllo della messa sul mercato e monitoraggio della commercializzazione) ha nuovamente riportato l’attenzione sull’uso delle nanotecnologie e invitato le aziende a maggiori controlli sulla sicurezza dei loro prodotti. Fermo restando l’importanza assoluta dello sviluppo e dell’impiego della nanotecnologia, come ha ribadito il commissario della Food and Drug Administration, Margaret Hamburg, l’agenzia sta provvedendo a rafforzare strumenti e metodi scientifici per l’analisi dei prodotti alimentari, dei cosmetici e dei farmaci nonché dei dispositivi medici.
Le nanotecnologie anche in agricoltura
L’impiego delle nanotecnologie attraversa tutti i settori in migliaia di prodotti, dagli additivi alimentari, all’abbigliamento, ai cosmetici, al packaging alimentare.
E’ indubbio il vantaggio che questa scienza comporta alla nostra società, basti pensare alla riduzione dei rifiuti grazie al suo uso nel confezionamento degli alimenti o l’uso delle nanoparticelle nel campo alimentare come la riduzione del sale e dei grassi nel cibo. Tuttavia gli effetti che queste nanoparticele possono avere sul corpo umano è ancora sconosciuto.
L’invito della FDA è quindi quello di studiare la sicurezza di queste minuscole particelle.Talmente minuscole che possono penetrare nella pelle o spostarsi negli organi. Gli scienziati ancora non sono in grado di capire il reale effetto di questa possibilità. Si rende necessario quindi una cooperazione tra l’agenzia e le aziende del mondo Nanotech.
L’azienda ha l’obbligo di dimostrare che le modificazioni ottenute grazie alla nanotecnologie siano sicure. Prima dell’approvazione per la messa sul mercato di tali prodotti quindi, sono richiesti ulteriori dati di sicurezza aggiuntivi. Quello che si chiede è quindi una maggiore sicurezza e una maggiore trasparenza che tutelino il consumatore.