Il rinoceronte è uno degli animali più antichi al mondo. Mammifero ed erbivoro, non ha predatori naturali… a parte l’uomo. Negli ultimi decenni, questi magnifici animali sono stati cacciati e uccisi brutalmente dai bracconieri (cacciatori illegali), i quali hanno abbattuto quasi il 90% degli esemplari.
Rinoceronti, una specie a rischio
I rimanenti restano ovviamente una specie a rischio, sebbene il loro numero stia lentamente risalendo (www.savetherhino.org). Soltanto cinque sono le specie di rinoceronte rimaste oggi al mondo che si trovano per lo più in Africa (più di 25.000 esemplari), più precisamente, in Sudafrica: i rinoceronti di quella zona sono circa 20.700 e costituiscono il 70%-80% della popolazione mondiale.
Solo nel 2010 più di 450 esemplari sono stati uccisi da cacciatori illegali e più della metà di essi erano animali che vivevano nel Kruger National Park, al nord-est del paese e, quindi, potenzialmente protetti.
In un’intervista rilasciata a Bikyamasr.com, il ranger Mario Tuyunbi spiega che l’aumento del numero annuale di rinoceronti uccisi in Sudafrica dipende fortemente da una sempre più alta richiesta del ricercatissimo e pregiatissimo corno che li caratterizza, una richiesta che arriva maggiormente dai paesi del Sud-Est Asiatico e del Medio Oriente.
Contro la caccia illegale
Per limitare la caccia illegale di questi animali ed aumentare la protezione del parco, i dirigenti del Parco Nazionale Kruger hanno reclutato ulteriori 150 ranger, progettando inoltre la costruzione di una recinzione elettrica lunga 150 chilometri al confine con il Mozambique, dal quale provengono, molto probabilmente, il maggior numero dei bracconieri.
Il ministro dell’Ambiente del Sudafrica, Edna Molewa, ha presentato in una conferenza stampa al National Press Club briefing a Pretoria, gli obiettivi del progetto avanzato dai dirigenti del Parco Nazionale Kruger, enfatizzando un presunto e prevedibile aumento del numero dei rinoceronti in quella zona.