Il Ministero dell’Ambiente cinese ha sospeso le approvazioni dei nuovi progetti a due delle più grandi aziende petrolifere del paese per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione di inquinamento. Bloccata quindi l’approvazione di progetti di raffinazione, ristrutturazione o l’ampliamento di strutture esistenti, per la China National Petroleum Corp (CNPC) e China Petroleum and Chemical Corporation (Sinopec).
Stop ad autorizzazioni per multinazionali del petrolio
Il Ministero, inoltre, fa sapere che: la CNPC è riuscita a raggiungere l’obiettivo di riduzione della domanda chimica di ossigeno – una misura della quantità di inquinamento in acqua l’anno scorso.
Sinopec invece non è riuscita a raggiungere il taglio desiderato nelle sue emissioni di ossido di azoto, un inquinante dell’aria.
Non è chiaro in che modo il ministero dell’ambiente, che è considerato debole da molti analisti, dovrebbe far rispettare la sentenza.
Un modo per contrastare l’inquinamento atmosferico
Un portavoce Sinopec ha detto in una dichiarazione che la società avrebbe “obbedito” al ministero, mentre CNPC non poteva essere raggiunta.
Sinopec ha già promesso di investire 22,9 miliardi di yuan (3,7 miliardi dollari) su un totale di 803 progetti di protezione ambientale nei prossimi tre anni.
La Cina ha cercato di contrastare l’inquinamento atmosferico, che è diventato una fonte di malcontento sociale, chiedendo maggiori sforzi nel risparmio energetico e riduzione delle emissioni, le valutazioni dei funzionari di governo saranno date in parte sui risultati nel settore.
Il ministero dell’ambiente cinese ha, inoltre, detto di voler punire i funzionari nelle città di Pechino e Tianjin, e la vicina provincia di Hebei, per l’inquinamento dell’aria pesante e per avere trascurato i propri doveri.
La Cina incolpata per il cambiamento climatico, dovuto principalmente alla sua dipendenza dal carbone e per la sua industria pesante, ha superato gli Stati Uniti, arrivando ad essere il primo produttore di emissioni di carbonio.