Sensori incollati al carapace delle tartarughe per monitorare i siti di nidificazione di questi animali sempre più a rischio e per questo sotto costante monitoraggio da parte degli scienziati. Il dispositivo è stato studiato all’Università di Pisa, che ha già fatto richiesta per brevettarlo, viene applicato con una colla atossica al carapace delle tartarughe e consente di seguire a distanza i comportamenti degli animali durante tutte le fasi della deposizione delle uova.
Un Gps per le tartarughe
Funziona con un Gps e un sistema di comunicazione wireless che analizza i dati provenienti da sensori (accelerometro, bussola, sensori di luce e temperatura) ed è stato messo a punto da un team di studiosi dei dipartimenti di informatica e ingegneria dell’informazione dell’ateneo pisano.
“Durante la deposizione – spiega l’informatico Roberto Russo – la tartaruga compie movimenti specifici, come lo scavo del nido nel terreno con movimenti alternati delle zampe posteriori e la progressiva inclinazione del corpo, inoltre il suo orientamento, rilevabile da una bussola, rimane lo stesso. Questi movimenti specifici permettono di identificare la fase di deposizione con elevata probabilità di successo. Il sistema di riconoscimento del pattern di deposizione sarà reso flessibile dall’uso di tecniche di apprendimento automatico che consentiranno di rendere adatti i dispositivi a specie e contesti diversi”.
Mediamente la tartaruga impiega un’ora per fare il nido e in questo modo gli addetti alla raccolta delle uova hanno il tempo di raggiungere la posizione segnalata e individuare l’animale anche in presenza di errori limitati dei dispositivi di localizzazione. Il sistema è infatti in grado di rilevare i movimenti tipici della tartaruga in deposizione e comunicare, solo in questo caso, in tempo reale la posizione dell’animale.