L’idea di ‘piegare lo spazio-tempo’, per rendere possibile il superamento della velocità della luce, è allo studio della Nasa. E secondo Harold White della Nasa la ‘velocità curvatura’ potrebbe davvero essere possibile. In teoria, in base a questa analisi, si potrebbe arrivare ad Alpha Centaury in sole due settimane, nonostante il sistema si trovi a 4,3 anni luce di distanza, perché “nulla supera la velocità della luce localmente, ma lo spazio si può contrarre ed espandere a qualsiasi velocità”, ha spiegato White a io9.com.
Un motore in grado di superare la velocità della luce
E però ha ricordato anche che “creare l’effetto di espansione e contrazione necessario per raggiungere altre stelle, in tempi ragionevoli, richiederebbe moltissima energia”.
La quantità di energia necessaria è, appunto, l’obiezione sollevata da molti lo scorso settembre. “[…] cominciamo anche a pensare agli aspetti sgradevoli della teoria, tipo quelli che dicono che per curvare lo spazio-tempo, apprezzabilmente, occorre concentrare talmente tanta energia da creare un campo gravitazionale che ci sbriciolerebbe all’istante”, scriveva per esempio il nostro lettore nei commenti.
Gli studi ne confermano la possibilità
Gli studi sull’argomento confermano questa realtà: in teoria, ci vorrebbe una quantità di energia comparabile a quella della massa di Giove. Per questo l’idea era stata liquidata come impraticabile, anche se teoricamente possibile.
“Tuttavia, basandosi sulle analisi che ho fatto negli ultimi 18 mesi, ci potrebbe essere speranza”, ha affermato White. Si tratta di alterare la geometria del motore a curvatura. “I primi risultati mi facevano pensare di aver scoperto qualcosa che era nella matematica da sempre”, spiega infatti lo scienziato. “Ho realizzato che se si aumenta lo spessore dell’anello di energia di vuoto negativa, e si fa oscillare la bolla di curvatura, si può molto ridurre l’energia necessaria, e forse rendere plausibile l’idea”.
In teoria, quindi, è possibile ridurre la quantità di materia esotica necessaria per creare un motore a curvatura, e alimentarlo con una massa grande più o meno quanto il Voyager 1 – circa 725 Kg. La teoria tuttavia va dimostrata in laboratorio, ed è su questo passaggio che ora White si sta concentrando.