Diari e scritti nel IX secolo, ritrovati a Baghdad, forniscono la descrizione del clima bizzarro dell’epoca, con informazioni che potrebbero aiutare i ricercatori a ricostruire esattamente il clima del passato. I documenti superstiti – riferisce il LiveScience – sono stati scritti da storici e studiosi durante l’Età dell’oro islamica, tra l’816 e il 1009 dopo Cristo. Essi forniscono nuove informazioni del clima, insieme ai registri delle vecchie navi e ai report delle forze aeree della seconda guerra mondiale, come una delle poche fonti di informazioni dettagliate sul tempo storico.
Baghdad, antico diario descrive clima di 1000 anni fa
“Le informazioni climatiche, recuperate da queste fonti antiche, si riferiscono principalmente a eventi estremi che hanno inciso profondamente nella società, come siccità e inondazioni”, sottolinea il ricercatore Fernando Domínguez-Castro dell’Università di Extremadura in Spagna. “Tuttavia, documentano anche delle condizioni che sono state raramente sperimentate nell’antica Baghdad, come le grandinate, il congelamento dei fiumi o anche i casi di neve. “Molti degli scritti dell’Età dell’oro islamica sono stati persi in guerre e sconvolgimenti. Ma alcune opere sopravvivono, compresi quelli di uno studioso sunnita, al-Tabari (AD 913), del curdo storico Ibn al-Athir (AD 1233) e dello studioso egiziano al-Suyuti (AD 1505).
Fernando Domínguez-Castro e i suoi colleghi hanno raccolto e analizzato questi documenti e hanno scoperto che essi rivelano un modello di crescente frequenza di eventi meteorologici freddi, all’inizio del decimo secolo. Nel 920 circa dopo Cristo era insolitamente freddo, forse a causa di un’eruzione vulcanica, riferiscono i documenti. E’ nevicato a Baghdad nel 908, nel 944 e nel 1007.
Un’antica fonte documentaria
L’unico evento nevoso più recente e’ quello del 2008; mai, prima di allora, si era saputo che avesse nevicato in precedenza. I risultati suggeriscono che il clima in Iraq era più sensibile ad eventi insolitamente freddi, di quanto lo sia oggi.
“Queste antiche fonti documentarie arabe sono uno strumento molto utile, soprattutto perché descritte da testimoni oculari”, ha concluso Domínguez-Castro. “La capacità di ricostruire i climi del passato ci fornisce un utile contesto storico, soprattutto per capire il nostro clima.”