L’Australia ha dato il via al piano per il contenimento del cambiamento climatico, con una vera e propria asta per acquistare le emissioni di gas serra. Al centro del progetto c’è il fondo appositamente creato Emission Reduction Fund (Erf) di 2,5 miliardi di dollari (1,75 miliardi di euro) per pagare gli inquinatori per la riduzione delle emissioni. Il Governo, in sostanza, pagherà chi inquina per ridurre le emissioni.
All’asta le emissioni di gas serra
Durante l’asta, i partecipanti si impegnano sui livelli di emissioni da ridurre e come in una vera e propria asta indicano con un’offerta segreta un prezzo per tonnellata di CO2. Il Clean Energy Regulator (Cer) alla fine assegnerà i contratti a chi offre di ridurre le emissioni al prezzo più basso. I prezzi resteranno segreti ma il Cer pubblicherà il prezzo medio pagato e il volume di CO2 acquistato.
Un metodo fortemente criticato dagli ambientalisti
Saranno soprattutto agricoltori e allevatori a partecipare all’asta. Una decisione, questa, duramente criticata dagli ambientalisti che non vedono di buon occhio il governo di Tony Albott che ha espresso più di una volta i suoi dubbi sul cambiamento climatico. Ha abolito, per esempio, la tassa sulle compagnie maggiormente responsabili delle emissioni introdotta dal precedente governo laburista. Alle critiche degli ambientalisti si sono aggiunte le critiche espresse anche da Francia, Usa, Gran Bretagna e Unione Europea che ha chiesto all’Australia di fare di più per combattere il climate change.
Solo Greg Hunt, il ministro dell’ambiente, si è detto fiducioso sulla capacità dell’Australia di raggiungere con lo schema stesso l’obiettivo programmato, di una riduzione entro il 2020 del 5% delle emissioni rispetto ai livelli del 2000. Meno fiduciosi sono tutti gli altri.