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Natura, persi 421 milioni di uccelli

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Si potrà continuare a veder volare passerotti, pernici, e allodole? Alcuni scienziati temono di no. Sono specie di uccelli cosiddette diffuse a serio rischio estinzione. L’ultimo studio dell’università di Exeter lancia l’allarme: in 30 anni solo l’Europa ha perso 421 milioni di uccelli tra le specie diffuse. Resistono ancora quelle più rare forse perché protette.

Passerotti, pernici e allodole a rischio

Ma sono proprio i passeri, le allodole, appunto, a rischiare di più. Negli ultimi anni hanno subito un calo a dir poco drastico, osservano i ricercatori. La ricerca ha preso in esame 144 specie di volatili e le conclusioni sono state: gli uccelli comuni si stanno lentamente estinguendo per colpa di pratiche agricole sempre più intensive mentre quelli più rari – forse perché più protetti – hanno subito un leggero incremento.

L’avvenimento è a dir poco preoccupante anche perché è proprio dalle specie più comuni – sottolineano i ricercatori – che le persone traggono più benefici. Questi, infatti, svolgono un ruolo cruciale nella diffusione dei semi e dei pollini, oltre a scongiurare il rischio per le colture dato che si nutrono di parassiti dannosi per l’agricoltura. Perderli significherebbe mettere a rischio un delicatissimo equilibrio naturale. Eppure, il 90% di queste specie si sono letteralmente perse.

Cosa fare per limitare l’estinzione?

Cosa fare per limitarne l’estinzione? Si può cominciare dalla conservazione delle aree protette – suggeriscono gli esperti – così come, nelle città, introdurre misure ad hoc: come la riduzione dell’inquinamento luminoso o il miglioramento della visibilità persino delle finestre per evitare le collisioni così come, ancora, necessariamente, ma questo vale anche per gli esseri umani, introdurre delle politiche di preservazione a cominciare dalla diminuzione di Co2 nell’atmosfera.